Come espellere: consigli a Trump da un’israeliana

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Amira Hass– 3 febbraio 2017,Haaretz

Otto modi in cui il nuovo presidente può far provare ai messicani ed ai musulmani quello che patiscono i palestinesi.

E’ passata appena una settimana ed hai sconvolto tutto, Donald Trump. La ragione è semplice: non ti sei consultato con Israele su come rifiutare l’ingresso nel tuo Paese senza scatenare mezzo mondo contro di te. Ma quando si tratterà dell’altra tua promessa – effettive espulsioni – avrai ancora il tempo di consultarci.

Per mancanza di pazienza e di spazio, qui si discuterà solo di due tipi di espulsioni – due dei molti tipi in cui siamo diventati esperti: l’espulsione di palestinesi originari di Gerusalemme dalla città e l’espulsione di palestinesi abitanti della Cisgiordania dalle loro case.

Regola 1. Silenzio. Non pubblicizzare la politica di espulsione. Fai in modo che ogni persona espulsa si opponga da sola al decreto e creda che il problema riguardi solo lui. Individualmente. Ad un certo punto, a partire dalla fine del 1995 (durante il governo del partito Laburista e degli accordi di Oslo), i palestinesi hanno scoperto che avrebbero perso lo status di residenti a Gerusalemme se avessero vissuto dove avevano sempre vissuto negli anni precedenti: fuori dai confini della Gerusalemme annessa o all’estero.

Regola 2. Stupore. Insistere che dopotutto non è cambiato niente e che queste leggi esistevano da tempi immemorabili. E’ quello che sostenne il ministero degli Interni nel 1996 quando sempre più palestinesi di Gerusalemme scoprirono che le loro carte di identità erano improvvisamente state revocate ed erano diventati residenti illegali nella città e sulla terra in cui erano nati.

Regola 3. Gradualità. L’espulsione avviene un passo alla volta, come se fosse per caso. Annessione ed esproprio delle terre. Divieto di costruzione nelle zone che rimangono. Reclutamento di dio. Intollerabile sovraffollamento nelle case e affitti alle stelle. Ignorare gli spacciatori. Trascurare infrastrutture e scuole. Incrementare il peso delle tasse. Poco lavoro. Collocare disturbatori professionali (alias, coloni) nel cuore dei quartieri con guardie giurate che li circondano.

E la cosa principale: lo status di residenti in base alla legge sulla cittadinanza e l’ingresso in Israele, che può scadere in qualunque momento. Come se i palestinesi di Gerusalemme fossero entrati in Israele e avessero scelto di vivere sotto il suo tallone come immigrati non ebrei. Come se Israele non avesse fatto violentemente irruzione nelle loro vite nella città in cui erano nate le madri delle loro madri.

Regola 4. Supporto legale (A). L’allora presidente della Corte Suprema Aharon Barak e i suoi colleghi, Gabriel Bach e Shoshana Netanyahu, dettero già l’approvazione della corte per un’altra espulsione, di massa ma latente. Nel 1988 stabilirono che fosse legale espellere un palestinese nato nel 1943 a Gerusalemme perché aveva anche una cittadinanza straniera (Mubarak Awad, che, guarda caso, era anche un sostenitore della disobbedienza civile dei palestinesi).

Regola 5. Molteplicità. Non attenerti ad una sola scusa, signor presidente. Noi ci siamo appellati successivamente ad una grande quantità di pretesti per espellere palestinesi dalla loro terra, la loro patria, le loro case: politici (opposizione al nostro dominio), amministrativi (non erano presenti al momento del censimento o avevano prolungato il loro soggiorno all’estero), una zona di esercitazioni militari, una riserva naturale, la vicinanza con i confini, con un’autostrada, un avamposto, un sito archeologico, terre statali, mancata approvazione di piani regolatori, la barriera di separazione, divieto di costruzione, intrusione di molestatori di professione e personale dei servizi di sicurezza, citazioni della Bibbia.

Regola 6. Supporto legale (B). I nostri giudici evitano di emettere sentenze contrarie alla politica di suddivisione in zone e di costruzione ineguale per ebrei ed arabi.

Regola 7. Insufficiente fornitura di acqua. Taglia l’acqua, Trump. Stabilisci che ogni musulmano o messicano avrà diritto a solo un quarto o meno dell’acqua consumata mediamente da un WASP [White, Anglo Saxon, Protestant, definizione razzista dell’americano ideale. Ndtr.]. Decidi che ovunque vivano messicani o musulmani saranno tagliati fuori dalla rete idrica. Guarda la Valle del Giordano. E’ un notevole strumento per sfoltire una popolazione indesiderata. Fidati di noi.

Regola 8. L’appoggio delle elite. Manda consiglieri in Israele. Riceveranno suggerimenti su come regolari attività di espulsione vengano salutate dal silenzio della maggior parte dell’intellighenzia colta illuminata, il sale della terra, laureati delle forze armate israeliane, che si annidano nelle università e frequentano le sale da concerto. La loro condiscendenza è assolutamente fantastica.

(traduzione di Amedeo Rossi)