Tamara Nassar
4 ottobre 2019 – Electronic Intifada
I responsabili di un locale in Germania hanno comunicato a un’artista tedesco-israeliana che il suo imminente concerto a Monaco sarà annullato se lei manifesta il proprio sostegno al movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) a favore dei diritti dei palestinesi.
Il centro culturale Gasteig ha mandato una lettera a Nirit Sommerfeld, una discendente di sopravvissuti all’Olocausto, in cui esige che, durante il concerto del 5 ottobre, non faccia commenti antisemiti o di sostegno al BDS, mettendo insieme le due cose.
“Se risultasse che il testo riportato qui sopra verrà menzionato durante l’evento, saremo costretti ad annullarlo,” si sostiene nella lettera.
La musicista klezmer [musica tipica degli ebrei dell’Europa orientale, ndtr.] ha risposto garantendo al centro culturale che lei dal palco non ha mai parlato di BDS, ma è comunque indignata per il fatto che abbiano confuso l’antisemitismo con il sostegno ai diritti dei palestinesi.
“Per anni ho usato l’arte per promuovere la giustizia in Israele e i diritti umani per i palestinesi. Basta questo per essere sospettata di antisemitismo?” si chiede.
“Vi ricordo che sono una donna ebrea nata in Israele, figlia di un sopravvissuto all’Olocausto e nipote di un nonno assassinato dagli antisemiti nel campo di concentramento di Sachsenhausen.”
Sommerfeld ha scritto spesso dei tweet a sostegno dei diritti dei palestinesi e ha invitato gli artisti a rispettare il boicottaggio culturale di Israele.
Il movimento BDS si oppone con chiarezza a tutte le forme di intolleranza, inclusi l’antisemitismo e l’islamofobia.
Atmosfera maccartista
La lettera del centro culturale Gasteig rientra nel contesto della decisione presa dal comune di Monaco nel 2017 di impedire ai sostenitori del BDS di utilizzare spazi pubblici.
Nella sua risposta Sommerfeld evidenzia che lei è stata una dei 240 accademici ebrei e israeliani che hanno firmato una lettera respingendo la recente mozione della camera bassa del parlamento tedesco che equiparava il BDS e l’antisemitismo.
Sebbene la mozione del Bundestag non sia vincolante, essa fomenta l’atmosfera maccartista anti-palestinese incoraggiata dai media e dalle élite tedeschi.
Dopo la mozione e a causa del loro sostegno ai diritti per i palestinesi, molte figure del mondo culturale sono state perseguitate o hanno subito la cancellazione di eventi in Germania.
Il mese scorso, la città di Dortmund, nel nord-ovest della Germania, ha revocato un premio alla scrittrice Kamila Shamsie a causa del suo sostegno al BDS.
La giuria del premio Nelly Sachs ha annunciato la sua decisione dopo che blogger del sito anti-palestinese Ruhrbarone hanno accusato lei di antisemitismo e la giuria di promuovere “la distruzione di Israele.”
Shamsie ha risposto confermando il suo sostegno al BDS.
“Mi indigna sapere che il movimento BDS (ispirato al boicottaggio del Sud Africa) e che conduce delle campagne contro il governo di Israele per le sue azioni discriminatorie e brutali contro i palestinesi, sia considerato ingiusto e da deplorare.”
Sommerfeld è una fra decine di artisti, scrittori e musicisti che hanno espresso la loro solidarietà a Shamsie.
Revoca dei premi
Lunedì anche la città di Aachen, nella Germania occidentale, ha revocato il premio all’artista libanese-americano Walid Raad a causa del suo sostegno al BDS.
Marcel Philipp, il sindaco di Aachen, in precedenza aveva affermato che Raad è “un sostenitore del movimento BDS che ha partecipato, in vari modi, al boicottaggio culturale di Israele.”
Philipp ha definito il movimento” antisemita”.
Il museo che gestisce l’Aachen Art Prize ha tuttavia annunciato che comunque concederà a Raad un premio di 10.000 dollari.
Il Ludwig Forum for International Art ha comunicato che garantirà i fondi indipendentemente dal Comune.
Il museo ha manifestato il suo disaccordo con la decisione del Comune non trovando in Raad alcuna traccia di antisemitismo.
Secondo la rivista ARTnews, il sostegno pubblico di Raad al BDS sembra consistere nell’aver firmato nel 2014 una lettera aperta in cui si chiedeva agli artisti di ritirarsi da una mostra in un’università israeliana.
Phillip ha detto che quando Raad è stato interpellato a proposito del BDS si è dimostrato “vago” e non ha “preso le distanze” dal movimento.
(Traduzione di Mirella Alessio)