Nora Barrows-Friedman
5-giugno-2021 The Electronic Intifada
Centinaia di attivisti e portuali hanno risposto a un appello internazionale e venerdì sono riusciti a bloccare le operazioni di scarico di una nave israeliana nel porto californiano di Oakland.
Alle 18 circa la Volans, una nave da carico gestita e posseduta dalla compagnia di navigazione ZIM, è uscita dal porto con tutto il suo carico ancora a bordo
Secondo una tabella su internet, sembra fosse diretta a Los Angeles.
Per più di due settimane dalla data prevista per il suo arrivo, le persone che protestavano hanno impedito alla nave di attraccare a Oakland.
Con ogni probabilità la nave ha tentato di evitare i picchetti dei dimostranti.
“Rifiutandosi di scaricare un cargo israeliano i lavoratori di Oakland hanno gettato un cuneo negli ingranaggi dell’economia israeliana e ostacolato concretamente la politica israeliana di apartheid,” ha twittato Jewish Voice for Peace [associazione di ebrei americani antisionisti, ndtr.].
Questa organizzazione ha aggiunto: “Ogni giorno senza poter scaricare la nave della ZIM costa milioni di dollari alla più grande compagnia di navigazione israeliana.”
Lara Kiswani, direttrice esecutiva del Arab Resource and Organizing Center [Centro Arabo per le Risorse e l’Organizzazione, associazione di base della comunità araba negli USA, ndtr.] ha affermato: “stiamo inviando un chiaro e forte messaggio che chi trae profitti dalle politiche di apartheid di Israele e dalle continue violenze contro i palestinesi non sarà benvenuto nella Bay Area.
La sua organizzazione ha guidato la campagna della coalizione globale #BlokTheBoat che coordina le azioni tese ad impedire alle navi israeliane di scaricare.
All’alba almeno 500 attivisti hanno formato picchetti a sei diversi cancelli per essere sicuri che la nave non potesse depositare a terra i suoi container.
Mohamed Shekh del Arab Resource and Organizing Center ha dichiarato a The Electronic Intifada: “Abbiamo appena dichiarato vittoria perché abbiamo bloccato lavoratori del turno del mattino: questi ultimi hanno accettato le indicazioni dei nostri picchetti e non hanno scaricato una nave della ZIM al porto di Oakland”
Più tardi gli attivisti hanno ripreso i picchetti all’arrivo del nuovo turno dei portuali.
I lavoratori di 10 sezioni locali della International Longshore and Warehouse Union (ILWU) [principale sindacato dei portuali sulla costa ovest degli USA, ndtr.] nel nord della California hanno rilasciato dichiarazioni di solidarietà ai sindacalisti palestinesi in occasione dello sciopero generale dei palestinesi il 25 maggio, condannando nel contempo gli attacchi israeliani a Gaza e l’espulsione in corso di palestinesi dalle loro case di Gerusalemme.
La ILWU ha sostenuto con forza i diritti dei palestinesi e impedito alle navi della ZIM di attraccare nel 2010 e nuovamente nel 2014, l’ultima volta che una nave della ZIM ha potuto usare il porto di Oakland.
Da allora le navi della ZIM non hanno più tentato di attraccare al porto di Oakland – sino al mese appena trascorso.
Il membro del sindacato Jimmy Salameh ha affermato: “Gli iscritti di base della sezione 10 della ILWU sono contro le politiche di apartheid di Israele e con i nostri fratelli e sorelle in Palestina”.
Shekh ha dichiarato a The Electronic Intifada che gli attivisti sociali hanno lavorato assieme con i membri della ILWU per continuare la protesta.
Ha poi aggiunto: “La base degli iscritti al sindacato ha fatto la cosa giusta: è stata al fianco dei picchetti e ha affermato che non avrebbe tentato di superarli, mostrando così la loro effettiva solidarietà con i lavoratori della Palestina.”
In altri porti della costa orientale degli Stati Uniti e del Canada sono state pianificate azioni simili, come pure sulle banchine degli Stati di New York e New Jersey e a Huston, in Texas.
Gli attivisti affermano che sono pronti a continuare le azioni di picchettaggio sin quando necessario per impedire l’attracco e lo scarico della nave della ZIM.
Sheikh afferma: “Continueremo sino quando sarà chiaro alla ZIM che non potrà scaricare e che dovrà andarsene.”
Sostegno alle azioni di picchettaggio pro Palestina.
La ILWU ha una lunga storia di sostegno alle azioni di picchettaggio.
Nel 1978 e 1980 la ILWU si rifiutò di caricare materiale militare diretto rispettivamente in Cile e nel Salvador. Nel 1984 si rifiutò di scaricare una nave sudafricana per 11 giorni consecutivi.
Ma lavoratori portuali di tutte le parti del mondo hanno sostenuto l’appello al boicottaggio dei sindacalisti palestinesi per più di un decennio.
Nel 2009 la South African Transport and Allied Workers Union di Durban rifiutò di scaricare una nave di proprietà israeliana.
I portuali di Durban hanno compito la stessa azione il mese scorso per protestare contro i crimini di Israele a Gaza.
All’inizio di maggio, mentre i raid israeliani martellavano Gaza, i portuali di Livorno hanno dichiarato che si rifiutavano di caricare una spedizione di armamenti diretti in Israele.
Membri dell’Unione Sindacale di Base hanno affermato: “Il porto di Livorno non sarà complice del massacro del popolo palestinese.”
Secondo la JTA [Jewish Telegraphic Agency, agenzia internazionale che si rivolge a un pubblico ebraico, ndtr.] il sindacato più grande di Israele, l’Histadrut [storico sindacato sionista legato al partito Laburista israeliano, ndtr.] “ha ordinato, come ritorsione, ai lavoratori dei porti di Ashdod e Haifa di rifiutarsi di prestare i loro servizi alle navi dirette in Italia.”
Anche l’ambasciata d’Italia in Israele ha fatto pressione sui portuali italiani affinché interrompessero lo sciopero.
Anche i lavoratori del porto italiano di Ravenna avevano programmato uno sciopero per il 3 giugno dichiarando che “si rifiutano di caricare armi, esplosivi e altro materiale bellico destinato a Israele.”
Lo sciopero è stato revocato dopo che il proprietario della nave ha deciso di cancellare la spedizione – una vittoria per i lavoratori.
L’ Arab Resource and Organizing Center ha affermato che la vittoria al porto di Oakaland “è una vittoria del movimento internazionale per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni [BDS] contro Israele in quanto Stato basato sull’apartheid.”
Un grande ringraziamento a tutte le organizzazioni sindacali che dimostrano solidarietà nelle azioni per una giusta causa.
Finalmente il vento sta cambiando in Medio Oriente. La lotta non è finita ed ora è importante raddoppiare i nostri sforzi per raggiungere infine una pace giusta e duratura per la Palestina. I crimini stanno venendo alla luce ed iniziano ad essere riconosciuti come tali.
(traduzione dall’inglese di Giuseppe Ponsetti)