Reuters
24 ottobre 2022 – Haaretz
È stato calcolato nel 2022, a Gaza circa 500.000 giovani hanno avuto bisogno di assistenza psicologica. La danza è usata in tutto il mondo come pratica terapeutica per alleviare ansia, depressione, rabbia e stress post-traumatico
In una strada del campo profughi di Nusseirat, nel centro della Striscia di Gaza, gli adolescenti si esibiscono in quei movimenti e passi della breakdance una volta condannati dalla gente del posto come immorali, ma ora visti come un modo per aiutare i giovani a gestire anni di guerra e traumi.
Le mosse, con nomi come top rock [quelle eseguite in piedi, N.d.T.] e down rock [a terra, in ginocchio o sulle mani, N.d.T.] fanno parte del programma di Ahmed Al-Ghraiz, allenatore a Gaza, che dice di usare la danza come terapia per aiutare i giovani a dare un calcio alle paure e scaricare la tensione.
Ghraiz, 32 anni, ha un certificato in studi sul disturbo post-traumatico e ha passato sette anni in Europa dove con alcuni amici ha organizzato esibizioni di breakdance che secondo lui poteva adattarsi alla situazione palestinese, in particolare a Gaza.
All’inizio la gente del campo aveva rifiutato la danza hip-hop, ma poi Ghraiz ha fatto vedere come avrebbe potuto far emergere nei loro figli alcuni dei problemi quotidiani e aiutarli a elaborare le loro esperienze.
“Alcuni vengono da me e mi dicono di essere stanchi, hanno l’aria smorta perché non riposano abbastanza e non dormono un sonno profondo. Ho scoperto che alcuni si tagliano e altri evitano le attività sociali,” dice Ghraiz a Reuters.
“Questo sport e questi movimenti creano una stabilità psicologica,” afferma.
La danza è usata in varie parti del mondo come pratica terapeutica, accanto al counselling tradizionale e ad altre pratiche di riabilitazione, per alleviare ansia, depressione, rabbia e stress post-traumatico.
Nel 2022 l’UNICEF, il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, ha sostenuto che circa 500.000 minori a Gaza hanno bisogno di assistenza psicologica. I minori sono circa la metà dei 2,3 milioni dei palestinesi che popolano Gaza.
“Siamo spaventati, restiamo in casa, abbiamo paura dei rumori dei droni e delle guerre,” afferma Jana Al-Shafe, undicenne.
“Con la breakdance la nostra salute mentale è cambiata. Quando veniamo qua ci divertiamo e giochiamo con i nostri amici e il nostro umore cambia,” dice a Reuters.
(traduzione dall’inglese di Mirella Alessio)