Editoriale di Haaretz
23 maggio 2023 – Haaretz
Domenica nel tunnel del Muro Occidentale si è svolta una riunione di gabinetto festiva, in onore della Giornata di Gerusalemme. Come ogni anno, anche questa volta è stata presa una serie di decisioni riguardo agli investimenti del governo nella capitale. Un attento esame di tali decisioni mostra ancora una volta che l’attuale governo non affronta i reali problemi della collettività. Al contrario, esso si focalizza sul canalizzare denaro ai suoi sodali e sull’investire in iniziative di facciata anziché di sostanza e dimostra una perdurante mancanza di professionalità.
La decisione più importante che si prevedeva venisse presa era sul nuovo piano quinquennale per Gerusalemme est. Il precedente piano, approvato nel 2018 in seguito alle pressioni dell’ex Ministro Ze’ev Elkin, fu il più consistente investimento governativo nella parte est della città dal 1967. Vennero investiti circa 2,1 miliardi di shekel (520 milioni di euro) in educazione, istruzione superiore, infrastrutture e stimolo all’occupazione. Il piano incontrò dei problemi, ma produsse cambiamenti positivi in diverse zone di Gerusalemme est.
Negli ultimi sei mesi gruppi di lavoro all’interno del Ministero per gli Affari di Gerusalemme si sono occupati del nuovo piano quinquennale. Gli esperti hanno calcolato che per mantenere i risultati del piano precedente gli stanziamenti del nuovo piano avrebbero dovuto essere almeno del doppio. In seguito all’opposizione di diversi ministeri, soprattutto quello delle Finanze, la scorsa settimana è stato licenziato un piano più modesto, con un budget di 3 miliardi di shekel provenienti dai bilanci del Ministero delle Finanze, del Comune di Gerusalemme e dei ministeri del governo. Diversamente da quell’ampio investimento previsto nell’educazione a favore degli haredi [ultraortodossi, ndt.] e in fondi di terzi, questi stanziamenti saranno interamente dedicati a migliorare la vita di tutti gli abitanti di Gerusalemme, a rafforzare l’economia e fornire opportunità alle comunità più deboli nella società israeliana.
Ma il Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich [del partito di estrema destra dei coloni, ndtr.] e altri ministri si sono opposti anche a questo piano e dopo animate discussioni il gabinetto ha deciso solamente che i ministeri avrebbero cercato di raggiungere degli accordi in merito nel mese prossimo. La previsione prevalente è che il budget verrà ridotto in modo significativo rispetto all’attuale proposta e che, a causa dell’opposizione di Smotrich, non conterrà alcun riferimento alla promozione dell’educazione superiore per i ragazzi di Gerusalemme est.
Al tempo stesso il gabinetto ha approvato un gran numero di decisioni che riverseranno denaro in progetti che arricchiranno solamente associazioni e organizzazioni vicine al governo e che comprometteranno i rapporti tra gli abitanti di Gerusalemme: 60 milioni di shekel andranno alla Fondazione Eredità del Muro Occidentale [organismo responsabile delle questioni del Muro del Pianto a Gerusalemme, ndt.] e decine di milioni a progetti della Fondazione Elad [o Fondazione Città di Davide, ndtr.], alcuni a spese degli abitanti palestinesi che sono stati cacciati dalla loro terra.
Da una riunione di governo all’altra, da una decisione all’altra, cresce l’impressione che questo governo sia assolutamente deciso a distruggere le cose con la massima velocità ed efficienza. Qualunque funzionario professionale rimanga ancora nei ministeri del governo deve mettere in guardia contro le gravi implicazioni di queste decisioni e chiarire che un piano quinquennale per Gerusalemme est non è solo nell’interesse degli abitanti di Gerusalemme est, ma di tutti gli israeliani.
(Traduzione dall’inglese di Cristiana Cavagna)