L’IDF vaccina i soldati israeliani contro la poliomielite dopo che è stata trovata un’elevata concentrazione di virus nelle acque reflue di Gaza

Un'immagine dell'attacco genocidario dell'esercito israeliano
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Ido Efrati

21 luglio 2024 – Haaretz

Secondo le informazioni in possesso dell’esercito israeliano non vi è alcuna conferma di casi clinici della malattia a Gaza, ma esiste una reale preoccupazione per una possibile epidemia di poliomielite, soprattutto date le condizioni a Gaza

Domenica l’esercito israeliano inizierà a vaccinare contro la poliomielite tutti i soldati che operano a Gaza o sono in procinto di entrarvi dopo che è stata trovata un’alta concentrazione del virus nelle acque reflue della Striscia.

La vaccinazione dei soldati avrà luogo in Israele nelle prossime settimane. L’esercito afferma che, in base alle informazioni in suo possesso, non ci sono casi attivi di poliomielite tra gli abitanti di Gaza.

Mercoledì scorso l’esercito è stato informato dal Ministero della Sanità che nei campioni di liquami di Gaza sotto monitoraggio era stata trovata un’alta concentrazione di poliovirus.

Di conseguenza il Ministero della Sanità e il Corpo medico dell’IDF [esercito israeliano, ndt.] hanno effettuato una valutazione e hanno deciso di lanciare una campagna di vaccinazione antipolio per tutte le forze di terra a Gaza, comprese le forze di combattimento e le forze ausiliarie.

In Israele i vaccini antipolio vengono somministrati durante linfanzia nell’ambito del programma di vaccinazione di routine e il tasso di vaccinazione è del 95%. Pertanto, i soldati ora a Gaza sono stati precedentemente vaccinati contro il virus.

Ciononostante, dopo una valutazione della situazione condotta dallIDF, con la partecipazione della responsabile del servizio sanitario pubblico, dott.ssa Sharon Elroi-Price e degli alti funzionari del Corpo medico, è stato raccomandato che i soldati venissero nuovamente vaccinati per ridurre ulteriormente il rischio di infezione e di trasmissione del virus in Israele.

Tuttavia, in considerazione del basso rischio, non vi è alcuna urgenza di vaccinare i soldati attualmente a Gaza, per cui verranno vaccinati in Israele durante le pause o le sostituzioni dei contingenti.

Lesercito ha già iniziato a vaccinare le truppe che dovrebbero entrare presto a Gaza. Entro due o tre settimane tutti i soldati che si trovano attualmente a Gaza o che siano in procinto di entrarvi dovrebbero essere vaccinati.

Inoltre, il personale medico militare a Gaza è stato informato sulla campagna di vaccinazione e gli è stato chiesto di ribadire le regole per mantenere ligiene personale sul campo e di prestare particolare attenzione alla comparsa di eventuali sintomi che potrebbero indicare la presenza della malattia.

L’IDF sottolinea che i soldati non utilizzano in alcun modo il sistema idrico locale di Gaza e che l’esercito porta regolarmente grandi quantità di acqua da Israele, tra cui milioni di bottiglie d’acqua per bere e lavarsi, tonnellate di ghiaccio, nonché docce da campo, sapone e salviette disinfettanti.

Per quanto riguarda una possibile epidemia di poliomielite a Gaza, l’esercito afferma che, secondo le informazioni in suo possesso, non vi è alcuna conferma di casi clinici della malattia, ma che esiste una reale preoccupazione per una possibile epidemia, soprattutto date le condizioni a Gaza. L’esercito e il Ministero della Sanità continueranno a monitorare le acque reflue e a seguire le informazioni mediche provenienti da Gaza.

Lesistenza del virus nei campioni di acque reflue non significa che esistano casi reali di infezione da poliomielite. Nel 2023, un milione di bambini israeliani è stato vaccinato attraverso una rapida campagna nazionale dopo che il virus è stato trovato in dei campioni di acque reflue, sebbene non sia stato diagnosticato un singolo caso clinico.

Nel 2022 in Israele è stato documentato un solo caso di poliomielite, il primo dal 1988, che ha portato a una campagna di vaccinazione incentrata su un aumento del tasso di vaccinazione in alcune aree di Gerusalemme dove la minaccia era concentrata.

L’infezione dal virus può verificarsi attraverso l’ingestione di acqua potabile contaminata, poiché il virus può essere trasmesso attraverso la saliva e le feci. Esistono tre diversi tipi di virus e la maggior parte delle persone infette non sviluppa alcun sintomo oppure manifesta sintomi lievi come febbre, perdita di appetito, mal di gola e debolezza, tipici di molte altre malattie.

Il 4-8% delle persone infette sviluppa una meningite lieve che si risolve completamente in modo spontaneo entro pochi giorni. Una piccola minoranza di casi – circa uno su mille – può sviluppare sintomi di paralisi.

Inoltre, se il virus penetra nel sistema nervoso può causare insufficienza respiratoria, che è una delle complicanze più comuni e pericolose della malattia.

Il vaccino antipolio viene normalmente somministrato in Israele in sei dosi: quattro contenenti virus inattivato e due contenenti virus vivo indebolito, somministrate in età compresa tra due e 18 mesi. Una dose di richiamo viene somministrata nell’ambito del ciclo di vaccinazioni alletà di sette anni in seconda elementare.

(traduzione dall’inglese di Aldo Lotta)