Il funzionario britannico EyeMark Smith, che si è dimesso, afferma che Israele sta perpetrando crimini di guerra alla luce del sole

Dimostranti israeliani in occasione della visita a Gerusalemme del Ministro degli esteri britannico David Lammy il 16 agosto 2024. Foto: Reuters/Latifeh Abdellatif
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Redazione

19 agosto 2024-Middle East Eye

Ex diplomatico afferma di aver sollevato preoccupazioni, anche con David Lammy, sulla complicità del Regno Unito ma di aver ricevuto una risposta “insoddisfacente”.

Il funzionario britannico che si è dimesso perché preoccupato del fatto che il governo sia complice di crimini di guerra a causa delle continue vendite di armi a Israele ha affermato lunedì che l’esercito israeliano sta commettendo atrocità “in modo flagrante, palese e sistematico”.

“Ciò a cui assistiamo sono spaventosi atti di violenza perpetrati contro i civili e contro le loro proprietà”, ha affermato Mark Smith, già autore principale della valutazione più importante che regola la legalità delle vendite di armi nel Regno Unito presso la direzione Medio Oriente e Nord Africa del Foreign Office [il ministero degli Esteri britannico, ndt.], in un’intervista a BBC Radio 4.

Smith afferma che questo disinteresse “è profondamente preoccupante. È mio dovere, in quanto dipendente pubblico, sollevare la questione”, e ha invitato altri funzionari “ad unirsi ai numerosi colleghi che hanno sollevato preoccupazioni su questo problema”.

Smith è il primo funzionario britannico di cui si è venuti a conoscenza a essersi dimesso a causa della guerra di Israele a Gaza. Ma dal 7 ottobre tra i dipendenti pubblici è cresciuta l’inquietudine per le continue vendite di armi del Regno Unito a Israele.

A maggio un ex funzionario pubblico che lavorava sulla politica degli aiuti internazionali ha riferito su Declassified UK [principale sito di analisi della politica estera e militare britannica, ndt.] che circa 300 dipendenti del Foreign Office avevano formalmente sollevato preoccupazioni sulla complicità della Gran Bretagna nei crimini di guerra israeliani a Gaza.

A luglio, il sindacato dei servizi pubblici e commerciali (PCS), che rappresenta i dipendenti pubblici britannici, ha richiesto un incontro con l’Ufficio di Gabinetto [dipartimento esecutivo del governo britannico, ndt.] in merito alla guerra a Gaza e alle sue implicazioni per i dipendenti pubblici.

Nel suo primo giorno in carica il ministro degli Esteri David Lammy ha dichiarato di aver richiesto una revisione completa del rispetto del diritto internazionale umanitario da parte di Israele.

A luglio alcune fonti hanno riferito a MEE che il Regno Unito avrebbe probabilmente introdotto restrizioni sulle vendite di armi a Israele, ma successivi resoconti del Times e del Guardian hanno suggerito che la decisione è stata ritardata a causa di difficoltà legali nel definire le armi di fabbricazione britannica utilizzate da Israele nella sua guerra a Gaza e quelle utilizzate per la difesa.

(traduzione dall’Inglese di Giuseppe Ponsetti)