Noto attivista anti occupazione aggredito a Tel Aviv

Jonathan Pollak
image_pdfimage_print

Oren Ziv

8 luglio 2019 – +972

L’attivista di sinistra Jonathan Pollak aggredito da due assalitori fuori dal suo posto di lavoro nel sud di Tel Aviv. Gli aggressori mentre lo picchiavano avrebbero gridato ‘stronzo di sinistra’, prima che uno di loro tirasse fuori un coltello e lo ferisse in modo lieve.

Domenica a Tel Aviv un noto attivista di sinistra è stato aggredito fisicamente da due assalitori sconosciuti mentre usciva dal lavoro. Pare che gli aggressori mentre lo picchiavano abbiano gridato “stronzo di sinistra”, prima che uno di loro estraesse un coltello e lo ferisse in modo lieve al viso e alle braccia.

Jonathan Pollak, che ha militato a lungo nel movimento anti-occupazione in Israele e in Cisgiordania, è stato aggredito mentre usciva dall’edificio di Haaretz, nel sud di Tel Aviv, dove lavora come grafico.

Pollak ha detto che aveva notato di essere seguito da due individui che lui ha pensato fossero poliziotti che cercavano di arrestarlo a causa di un mandato di cattura. “Ho cercato di correre ma mi hanno raggiunto, mi hanno spinto a terra e hanno incominciato a prendermi a pugni e calci”, ha raccontato a casa sua dopo l’aggressione. “Quando ho cercato di difendermi uno di loro ha estratto un coltello e mi ha fatto un taglio in faccia”. Pollak ha riferito che i due mentre lo picchiavano gridavano “stronzo di sinistra”, prima di scappare.

Pollak ha riportato graffi al volto e alle braccia ed è stato colpito in faccia e alle costole. Ha detto di non avere idea di chi lo abbia aggredito, ma gli assalitori sembravano avere “tra i 20 e i 30 anni”.

Nel dicembre 2018 ‘Local Call’ [sito web in ebraico di +972, ndtr.] ha riferito che il gruppo di destra ‘Ad Kan’ ha avviato un’azione giudiziaria privata contro tre israeliani, compreso Pollak, per aver partecipato alle proteste contro la barriera di separazione in Cisgiordania. L’azione giudiziaria privata di ‘Ad Kan’, la prima di questo genere contro attivisti anti-occupazione, accusa gli imputati di “aggresssione contro soldati dell’esercito israeliano e contro la polizia di frontiera.”

Ad Kan’ si è messo in evidenza per la prima volta negli ultimi anni per aver infiltrato i suoi collaboratori nelle organizzazioni per i diritti umani per registrare con telecamere nascoste ogni loro mossa.

Tuttavia Pollak si è rifiutato di comparire in tribunale, sostenendo di non riconoscere la legittimità di un sistema che mantiene una “dittatura militare” su “soggetti privati di tutti i fondamentali diritti democratici” in Cisgiordania e Gaza, o che sono “cittadini di serie B” in Israele.

Il tribunale ha quindi emesso un mandato di arresto per Pollak, che consente alle autorità di trattenerlo fino all’ udienza successiva, prevista a settembre. Secondo il tribunale Pollak verrà rilasciato se accetterà di pagare una cauzione di 1.000 shekels (250 euro).

Non intendo presentare denuncia alla polizia perché verrò arrestato, ma non lo avrei fatto comunque”, ha detto Pollak. “Mi rifiuto di andare in tribunale perché i miei amici palestinesi ed io veniamo processati con diversi sistemi giudiziari e mi rifiuto di utilizzare i servizi della polizia che si attivano per me, mentre non lo fanno per i palestinesi.”

Immediatamente dopo il suo rifiuto di presentarsi in tribunale, ‘Ad Kan’ ha pubblicato parecchi post su Facebook e Twitter, inclusa una fotografia di Pollak, chiedendo al pubblico di contribuire a localizzarlo. Un utente di Twitter ha risposto che Pollak “si trova spesso nell’edificio di Haaretz in Schoken Street”, dove si è verificata l’aggressione di lunedì.

Dopo l’aggressione, ‘Ad Kan’ ha twittato: “Negli ultimi 15 anni Pollak è stato coinvolto in violente manifestazioni contro i soldati dell’esercito israeliano. Pollak attualmente ha in corso una denuncia penale che noi abbiamo presentato contro di lui. Noi, al contrario di Pollak, siamo contrari ad ogni forma di attività violenta. Il signor Pollak è invitato a contattare le forze dell’ordine, che ha recentemente dichiarato di non riconoscere, in modo che possano esaminare le sue accuse.”

Da anni i palestinesi e coloro che si oppongono all’occupazione vengono aggrediti nei territori occupati. Oggi questo è successo anche a Tel Aviv”, ha dichiarato dopo l’aggressione Ayman Odeh, capo del partito ‘Hadash-Ta’al [partito di sinistra arabo-israeliano, ndtr.]. “Dopo una campagna di istigazione delle organizzazioni di coloni mirata contro Jonathan Pollak, due uomini – di cui uno armato di coltello – lo hanno aggredito. Si tratta di un altro violento colpo basso e di una vittoria per l’apparato di istigazione della destra.”

Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta in ebraico su ‘Local Call’.

Oren è un fotogiornalista e membro fondatore del collettivo di fotografi ‘Activestills’. Dal 2003 ha documentato una serie di vicende sociali e politiche in Israele e nei territori palestinesi, con una particolare attenzione nei confronti delle comunità di attivisti e delle loro lotte.

Tra gli eventi che io documento, con la convinzione che la fotografia possa provocare dei cambiamenti, vi sono: le proteste contro il muro e le colonie, la possibilità di avere un’abitazione ed altre questioni socio-economiche, le lotte contro il razzismo e le discriminazioni e la lotta per liberare gli animali.

Sono stato collaboratore di +972 quasi fin dall’inizio e lavoro anche per diversi altri mezzi di informazione locali e internazionali.”

(Traduzione di Cristiana Cavagna)