”Buono per tutti”: Israele approva il controverso budget a favore dei coloni

Coloni in marcia verso l'avamposto Eviatar. Foto: Ariel Schalit/AP
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Redazione di Al  Jazeera

24 maggio 2023 – Aljazeera

Il contestato budget incrementa i fondi per le organizzazioni ultraortodosse e pro-coloni.

 

Il governo israeliano ha approvato un nuovo budget biennale che consolida l’indirizzo confessionale e a favore delle colonie da parte della coalizione di governo, mentre migliaia di manifestanti hanno manifestato contro il pacchetto di spesa fuori dall’edificio del parlamento.

I bilanci 2023 e 2024, bloccati da dibattiti notturni e da un susseguirsi di settimane di negoziati, sono stati approvati nelle prime ore di mercoledì con 64 voti contro 56.

Secondo una dichiarazione del parlamento fatta dopo il voto gli stanziamenti ammontano a 484 miliardi di shekel (122 miliardi di euro) per quest’anno e 514 miliardi di shekel (129 miliardi di euro) per il prossimo anno.

“Questo budget è positivo per tutti i cittadini di Israele”, ha dichiarato il ministro delle finanze Bezalel Smotrich [leader del Partito Sionista Religioso di estrema destra, ndr.].

Sinistra e destra, religiosi, ultraortodossi e laici, drusi, arabi. Semplicemente tutti i cittadini israeliani”, ha detto, riferendosi evidentemente alle critiche verso il budget, affermando che i critici “vogliono rovesciare il governo di destra e, a tal fine, tutto è lecito”.

Netanyahu ha annunciato l’approvazione degli stanziamenti in un tweet ottimista promettendo che il suo governo di coalizione avrebbe continuato sulla stessa linea.

Il budget potrebbe portare stabilità alla coalizione del primo ministro Benjamin Netanyahu, ma probabilmente aggraverà le divisioni all’interno di Israele, poiché i manifestanti hanno protestato contro i suoi stanziamenti esagerati a favore delle componenti ultraortodosse a spese degli israeliani laici.

Decine di milioni di dollari sono stati accantonati per le fazioni estremiste a favore dei coloni.

Il Times of Israel  ha riferito che lunedì è stato risolto un grosso ostacolo all’approvazione del bilancio, con una promessa di 68 milioni di dollari al partito di estrema destra Otzma Yehudit per lo sviluppo degli insediamenti coloniali nelle regioni del Negev e della Galilea.

Smotrich ha detto che spera di raddoppiare nel prossimo futuro il numero dei coloni in Cisgiordania.

Amnon Bronfeld, il portavoce del membro comunista della Knesset [parlamento israeliano, ndt.] Ofer Cassif ha detto ad Al Jazeera che le colonie riceveranno stanziamenti dal nuovo “Fondo Arnuna”, uno strumento nel bilancio di quest’anno con la funzione di distribuire le imposte municipali, e che gli insediamenti coloniali non dovranno versare.

“La spiegazione è ancora più irritante”, ha detto Bronfeld. “Il dipartimento di giustizia ha proibito l’utilizzo di fondi che provengano dagli insediamenti coloniali in quanto contrario al diritto [internazionale], ma ha consentito l’assegnazione di fondi agli stessi insediamenti pur essendo anche questo proibito“.

Ha aggiunto che le colonie vedranno anche un aumento dei budget in una serie di aree, tra cui strade e infrastrutture, turismo e agricoltura.

Nel budget è previsto anche un aumento dei fondi per gli uomini ultraortodossi che studiano a tempo pieno nei seminari religiosi rinunciando all’obbligo di lavorare o prestare servizio militare, cosa che i maschi laici sono obbligati a fare. Anche le scuole ultraortodosse riceveranno più soldi.

L’assegnazione di quasi 4 miliardi di dollari del nuovo budget mediante fondi discrezionali ad organizzazioni ultraortodosse e a favore dei coloni è stata persino criticata dallo stesso dipartimento del bilancio del governo.

Il leader dell’opposizione centrista Yair Lapid ha denunciato il budget come “una violazione del contratto con i cittadini israeliani, che tutti noi – e i nostri figli e figli dei nostri figli – continueremo a pagare”, ha riferito l’agenzia di stampa Reuters.

Le manifestazioni di martedì sera contro lo stanziamento, con persone che accusavano il governo di saccheggio” di fondi statali, si sono svolte dopo mesi di continue proteste contro la proposta di Netanyahu di riforma del sistema giudiziario del Paese.

(traduzione dall’inglese di Aldo Lotta)