Le forze israeliane uccidono un palestinese dentro la sua casa a Gerusalemme

Muhammad-al-Shaham ucciso dai soldati israeliani dentro la sua casa. Foto: Agenzia Wafa
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Shatha Hammad, Ramallah, Palestina Occupata

Lunedì 15 agosto 2022 – Middle East Eye

Il padre del ventunenne Muhammad al-Shaham ha affermato che i soldati hanno lasciato che suo figlio perdesse sangue per 40 minuti dentro la casa prima di portarlo via.

Secondo la sua famiglia lunedì mattina le forze israeliane hanno colpito a morte in testa un giovane palestinese, Muhammad al-Shaham, dopo aver fatto irruzione nella sua casa nel sobborgo di Kufr Aqab a Gerusalemme Est occupata.

Ibrahim al-Shaham, il padre di Muhammad, ha affermato che suo figlio ventunenne è stato colpito da breve distanza da un proiettile diretto alla testa e poi lasciato a perdere sangue dentro la sua casa per circa 40 minuti prima di essere preso dalle forze israeliane per essere curato.

Ibrahim ha negato il comunicato delle forze israeliane secondo cui suo figlio avrebbe tentato di colpire uno degli agenti. Ha detto ai mezzi di informazione locale che gli agenti hanno fatto saltare la porta della casa alle 3,30 del mattino e immediatamente hanno aperto il fuoco contro la famiglia.

Nel comunicato le forze israeliane hanno confermato la morte di Shaham in un ospedale israeliano alcune ore dopo l’incidente in seguito alle ferite.

Hanno aggiunto che truppe in borghese che stavano cercando armi a Kufr Aqab sono state affrontate dalla famiglia al-Shaham quando hanno assaltato la loro casa. Hanno dichiarato che Shaham allora ha tentato di colpire uno degli agenti e che in seguito a ciò gli hanno sparato.

Un video dalle telecamere di sorveglianza nell’area mostrano i soldati che trasportavano il corpo di Shaham su un veicolo militare dopo il suo ferimento.

Ibrahim afferma che la sparatoria di fronte alla sua famiglia è stata simile ad altre uccisioni effettuate dalle forze israeliane la settimana scorsa a Nablus.

Dice che prima di lasciare la casa i soldati hanno raccolto i bossoli dei proiettili che hanno sparato a suoi figlio.

Il padre di Shaham afferma inoltre che essi hanno perquisito e distrutto le suppellettili della casa, situata a Kufr Aqab, proprio al confine tra Gerusalemme Est e Ramallah.

Comportamento mafioso’

Il ministero degli Esteri palestinese ha condannato l’uccisione di Shaham, descrivendolo come un “crimine efferato” e l’ultimo di una serie di “esecuzioni e assassinii sul campo commessi dalle forze israeliane su indicazione del governo.”

Il ministero ha affermato che “questo è il comportamento delle mafie e delle organizzazioni criminali che hanno come obiettivo omicidi a sangue freddo senza processo”.

Ha affermato che indagherà sulla morte a tutti i livelli, specialmente presso la Corte Penale Internazionale, il Consiglio per i Diritti Umani e ad altri livelli legali delle Nazioni Unite, nel contesto dei suoi continui sforzi per porre fine all’impunità dello Stato di Israele per le sue azioni.

Hussein Al-Sheikh, segretario generale del comitato esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, ha affermato che l’uccisione di Shaham richiede un’immediata inchiesta a livello internazionale.

Quasi ogni giorno l’esercito israeliano conduce operazioni di incursione e arresto nelle città e nei villaggi palestinesi, che spesso portano al ferimento o all’uccisione di palestinesi.

Quest’anno più di 130 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano, inclusi 49 vittime nella Striscia di Gaza e più di 81 nella Cisgiordania e a Gerusalemme Est occupate.

(traduzione dall’inglese di Gianluca Ramunno)