Vera emancipazione: un incontro con le donne pugili di Gaza

Il centro femminile di pugilato a Gaza. Foto: Wann
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Salsabeel M.A. Abu Loghod

27 gennaio 2023 – Palestine Chronicle

Dopo aver lottato negli ultimi 5 anni senza nessun tipo di appoggio e allenandosi in un piccolo luogo sotto la casa del capitano Osama Ayoub, nel dicembre 2022 è stato finalmente aperto il Palestinian Women’s Boxing Center [Centro Pugilistico delle Donne Palestinesi].

Ma sicuramente ci sono delle difficoltà. Il Centro è la prima società pugilistica femminile di Gaza City. Con le sue 30 associate intende migliorare le capacità di autodifesa, forma fisica e perdita di peso delle donne palestinesi attraverso l’integrazione delle donne nel mondo pugilistico palestinese.

La società affronta diverse sfide dovute all’ermetico assedio israeliano imposto alla Striscia così come al rifiuto da parte della società palestinese di insegnare alle ragazze tale sport. Nonostante rispetti le tradizioni e costumi della società, compresa una sala coperta, e con una donna per allenare le allieve, nonostante gli appelli di oltre 90 mezzi di comunicazione arabi, locali e internazionali non ci sono trasporti per le ragazze e non è stato fornito alcun sostegno finanziario.

Sui nostri account nelle reti sociali abbiamo ricevuto alcuni commenti negativi, in cui si sostiene che le donne non dovrebbero allenarsi ma stare a casa accanto ai loro mariti. Altri affermano di non volere donne in grado di picchiare gli uomini,” sostiene Ayoub.

Tuttavia è comparso anche qualche commento positivo, che invita Ayoub a continuare con la sua idea di rafforzare le donne in una società maschilista.

Abbiamo ragazze di talento che possono rappresentare la Palestina in tornei pugilistici all’estero,” osserva Ayoub.

Tra le giovani atlete c’è la quindicenne Farah Abu Al-Qumsan. Cinque anni fa, durante una vacanza scolastica, Al-Qumsan ha parlato con un’amica dello sport. Ha saputo di Ayoub da un’amica parente del capitano, che le ha raccontato del club pugilistico aperto da poco. Farah ha deciso di andarci. I suoi genitori sono stati d’accordo a consentirle di iscriversi per prima. Ha iniziato a boxare all’età di 11 anni, nel novembre 2020 ha partecipato a un torneo locale presso il King’s Club di Gaza e ha vinto il premio come migliore pugile.

Fin da bambina sono sempre stata affascinata dal pugilato e sognavo di diventare una campionessa come Muhammad Alì o Mike Tyson,” afferma Al-Qumsan.

Spesso le viene detto che si tratta di uno sport solo per ragazzi. Tuttavia molte persone la lodano e ciò l’aiuta ad affrontare le critiche. “In genere rispondevo alle osservazioni negative dicendo che ogni ragazza dovrebbe praticare il pugilato,” afferma Al-Qumsan. Sua madre, la trentanovenne Umm Sufyan, l’ha incoraggiata a fare pugilato. “Se dio vuole continuerò ad appoggiarla fino in fondo e lei terrà alto il nome della Palestina in tutti i Paesi arabi e all’estero,” afferma la madre di Farah.

Come Al-Qumsan, Malak Tariq Ziyad Musleh è stata spesso criticata perché pratica il pugilato.

Musleh è pugile nel Palestinian Women’s Boxing Center. Ha iniziato a boxare a 12 anni, cinque anni fa. Anche lei ha partecipato al torneo del King’s Club nel 2020. “Dato che ero solita vedere la boxe su YouTube, mi sono sempre chiesta perché non abbiamo uno sport come questo. Quindi quando alla fine ne abbiamo avuto la possibilità, ho voluto provare,” mi dice Musleh.

Mio padre mi ha molto appoggiata, dato che la mia famiglia sapeva che ero molto timida. L’ho scelto perché mi piace pensare fuori dagli schemi. Si è rivelata una bellissima esperienza,” dice Musleh. Molte persone che hanno assistito al torneo hanno incoraggiato le ragazze con slogan e cori. Ciò ha dato loro la forza di andare avanti, mentre qualcuno è rimasto critico.

Le mie amiche si sono vergognate e hanno pianto quando hanno ricevuto commenti negativi. Quindi, dato che sono la più vecchia della squadra, sono stata dalla loro parte e le ho incoraggiate,” afferma Musleh.

In seguito ai commenti negativi alcune ragazze non hanno boxato per un po’, ma grazie all’appoggio di Ayoub hanno superato ogni difficoltà.

Sviluppano le loro capacità guardando su internet gli allenamenti della boxe femminile internazionale.

Il mio sogno è quello di rappresentare la bandiera palestinese, partecipare a competizioni locali e internazionali e far vedere al mondo che in Palestina c’è un popolo che ha incredibili capacità,” mi dice Musleh.

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)