Adam, Fuad, Abdullah, Omar: i 28 ragazzini palestinesi uccisi quest’anno dalle forze armate israeliane

La madre di Waseem Khalifa porta il corpo di suo figlio ucciso nel Campo di Balata dall'IDF . Foto: Raneen Sawafta/Reuters
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Amira Hass

12 giugno 2023-Haaretz

A Gaza Tamin di cinque anni è morto letteralmente di paura durante un’incursione aerea, Mustafa è stato colpito al cuore mentre assieme ai suoi amici tirava pietre a soldati distanti 50 metri

Le forze israeliane, di solito l’esercito, quest’anno hanno ucciso finora 28 minori in Cisgiordania e a Gerusalemme:

1° gennaio: Fuad Abed, 17 anni. Colpito all’addome e alla coscia durante un raid volto a demolire delle case nel villaggio di Kafr Dan vicino a Jenin, una punizione per un precedente attacco da parte di uno dei membri della famiglia. I giovani si stavano scontrando con gli invasori.

3 gennaio: Adam Ayyad, 15 anni. Colpito alla schiena e al braccio durante un raid nel campo profughi di Deheisheh vicino a Betlemme. I giovani lanciavano pietre e molotov contro gli invasori.

5 gennaio: Amer Zeitoun, 16 anni. Colpito alla testa, al braccio e alla gamba durante un’incursione nel campo profughi di Balata, vicino a Nablus. I giovani si stavano scontrando con i soldati invasori.

16 gennaio: Amru al-Khmour, 14 anni. Colpito alla testa durante un’incursione nel campo profughi di Deheisheh. I giovani lanciavano pietre e molotov.

25 gennaio: Wadia Abu Ramouz, 17 anni. Colpito al cuore durante scontri con la polizia di frontiera a Silwan, Gerusalemme. Il suo corpo è stato restituito alla famiglia il 2 giugno. La polizia di frontiera ha il compito di proteggere gli ebrei che si impossessano di terreni e case nel quartiere.

25 gennaio: Mohammed Ali, 16 o 18 anni. Ucciso durante un raid volto a demolire una casa nel campo profughi di Shoafat. Aveva in mano una pistola giocattolo, l’ha gettata via, è fuggito ed è stato colpito alla schiena. Alla famiglia è stato permesso di seppellirlo il 5 febbraio.

26 gennaio: Abdullah Moussa, 17 anni. Colpito al petto durante un raid nel campo profughi di Jenin e uno scontro con uomini armati.

26 gennaio: Waseem Abu Jaouz, 16 anni. Colpito durante un’incursione nel campo profughi di Jenin. È stato investito da una jeep dell’esercito mentre i soldati stavano lasciando il campo.

26 gennaio: Naif al-Awdat, 10 anni, di Nuseirat a Gaza. È morto per le ferite riportate durante un attacco aereo del 6 agosto sul villaggio di Abasan mentre tornava a casa di suo nonno da un negozio di alimentari.

7 febbraio: Hamza Ashkar, 16 anni. Colpito al petto durante un’incursione nel nuovo campo profughi di Askar, dopo aver lanciato una sbarra di ferro contro una jeep blindata mentre l’esercito si stava allontanando.

8 febbraio: Muntaser al-Shawa, 16 anni. Colpito alla testa dopo aver sparato contro l’esercito e fedeli ebrei che avevano invaso Nablus vicino al campo profughi di Balata.

13 febbraio: Qusai Waked, 14 anni. Colpito all’addome durante un’incursione nel campo profughi di Jenin.

14 febbraio: Mahmoud Ayyad, 17 anni. Colpito a un occhio durante un’incursione nel campo profughi di Far’a. Stava correndo con un ordigno esplosivo in mano.

22 febbraio: Mohammed Farid, 16 anni. Colpito durante un raid a Nablus.

3 marzo: Mohammed Salim, 17 anni. Colpito alla schiena durante un’incursione nella città di Azzun vicino a Qalqilyah, dopo che lui e altri avevano lanciato molotov sulla strada.

7 marzo: Waleed Nassar, 15 anni. Colpito all’addome mentre lanciava pietre contro i soldati che invadevano il campo profughi di Jenin.

10 marzo: Amir Odeh, 14 anni. Colpito al petto dopo aver scavalcato la barriera di separazione al checkpoint di Eyal a Qalqilyah. Ha anche lanciato una molotov contro una torre di guardia fortificata dell’esercito. Nessun soldato è rimasto ferito.

16 marzo: Omar Awadeen, 14 anni. Colpito alla schiena da forze speciali sotto copertura mentre pedalava sulla sua bicicletta a Jenin.

10 aprile: Mohammed Balhan, 17 anni. Colpito alla testa, al torace, all’addome e al bacino durante un’invasione del campo profughi di Aqabat Jabr, mentre venivano lanciate pietre lanciate contro gli invasori.

28 aprile: Mustafa Sabah, 15 anni. Colpito al cuore dopo che lui e i suoi amici avevano lanciato pietre contro i soldati a 50 metri di distanza mentre le truppe si avvicinavano al villaggio di Tekoa vicino a Betlemme.

1° maggio: Mohammed al-Lad’a, 17 anni. Colpito alla testa durante un raid nel campo profughi di Aqabat Jabr durante scontri con i soldati.

9 maggio: Mayar Ezzeddin, 11 e Ali Ezzeddin, 8. Uccisi in casa nella gigantesca prigione conosciuta come la Striscia di Gaza durante un attacco aereo. L’obiettivo: il loro padre.

9 maggio: Hajar al-Bahtini, 5 anni. Ucciso in un attacco aereo su Gaza. Il bersaglio: suo padre.

9 maggio: Eman Addas, 17 anni (e sua sorella di 19 anni). Uccise in un attacco aereo su Gaza. L’obiettivo: un loro vicino.

10 maggio: Layan Mdoukh, 10 anni. Ucciso durante un attacco aereo nel quartiere di al-Tufah a Gaza.

10 maggio: Tamim Daoud, 5 anni. Morto letteralmente di paura durante un attacco aereo su Gaza.

10 maggio: Yazen Elian, 16 anni. Ucciso in un attacco aereo su Gaza.

6 giugno: Mahmoud Tamimi, 2 anni. Colpito alla testa nel villaggio di Nabi Saleh vicino a Ramallah da una torre di guardia dell’esercito, posta lì per proteggere l’espansione della colonia di Neveh Tzuf, costruita sulla terra di Nabi Saleh

Questo elenco si basa sui dati raccolti dall’attivista di sinistra Adi Ronen Argov e dall’organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem, e sui resoconti dei media.

Dal 30 settembre 2000, inizio della seconda intifada, le forze israeliane hanno ucciso 2.252 minori palestinesi, 42 dei quali lo scorso anno. Il 44% dei 5 milioni di palestinesi che vivono in Cisgiordania e a Gaza (compresa Gerusalemme) ha meno di 18 anni.

Sono nati nella realtà violenta del potere militare che governa la loro esistenza e che si è insediato nella loro terra senza riguardo per le loro vite. Questi bambini maturano velocemente, vivendo senza alcuna speranza di normalità o di un presente o futuro decente.

(traduzione dall’Inglese di Giuseppe Ponsetti)