A Jenin un imponente raid israeliano uccide cinque palestinesi e ne ferisce decine*

al passaggio di un blindato è esplosa una mina che ha danneggiato gravemente il mezzo e ferito 8 soldati. Foto: AFP
image_pdfimage_print

Fayha Shalash a Ramallah, Palestina occupata e Elis Gjevori a Istanbul, Turchia

19 giugno 2023 – Middle East Eye

Il ministero della Sanità palestinese afferma che una ragazza di 15 anni si trova in condizioni critiche dopo essere stata colpita alla testa

 

Lunedì mattina un imponente raid israeliano nella città occupata di Jenin, in Cisgiordania, ha ucciso almeno cinque palestinesi e ne ha feriti 91, di cui 18 si trovano in condizioni critiche.

*Al 22 giugno i morti sono saliti a sette. [ndr]

Il ministero della Sanità palestinese ha identificato le persone uccise come Khaled Azzam Darwish di 21 anni, Ahmed Youssef Saqr, di 15, Qassam Faisal Abu Sariya, di 29 e Qais Majdi Jabareen, di 21, tutti di Jenin. L’identità della quinta vittima non è ancora nota.

Il ministero della Sanità palestinese ha anche riferito che una ragazza di 15 anni è stata colpita alla testa dalle forze israeliane ed è stata trasferita all’ospedale governativo di Jenin. Pare che si trovi in condizioni critiche. 

Secondo il sito di notizie palestinese Arab48 e il quotidiano israeliano Haaretz almeno otto soldati israeliani sarebbero stati feriti, alcuni dei quali gravemente, sebbene ciò non sia stato confermato da Israele.

Nell’ultimo anno Jenin è stata un obiettivo abituale degli attacchi israeliani in Cisgiordania.

Nelle prime ore di lunedì una grande quantità di forze israeliane ha preso d’assalto la città nel nord della Cisgiordania col dispiegamento di cecchini su alcune case; in diverse zone sono scoppiati violenti scontri, durante i quali i soldati israeliani hanno sparato proiettili veri, granate assordanti e gas lacrimogeni e sono stati utilizzati elicotteri d’attacco.

Lo scopo dichiarato del raid era arrestare l’attivista di Hamas di 36 anni Assem Abu al-Haija, abitante nel quartiere di Jabriyat, alla periferia di Jenin. Dopo il suo arresto e il ritiro dei veicoli militari, i combattenti palestinesi hanno fatto detonare un ordigno esplosivo sotto le jeep militari ferendo diversi soldati israeliani.

Banan Abu al-Haija, la sorella di Assem, ha detto che i soldati israeliani hanno brutalmente fatto irruzione nella sua casa alle 5 del mattino ora locale e lo hanno arrestato. Il raid è durato due ore e mezza, ha affermato.

Decine di soldati hanno circondato la casa di mio fratello e fatto saltare in aria la porta d’ingresso, poi si sono sparpagliati per tutta la casa. Hanno stipato sua moglie incinta e due bambini (di sei e quattro anni) in una stanza, hanno portato lui in un’altra stanza e hanno iniziato ad interrogarlo”, riferisce Banan a Middle East Eye.

Racconta che durante l’interrogatorio nella casa c’era un gran numero di soldati. Hanno rotto dei mobili e strappato le foto del padre di Abu al-Haija, che è stato imprigionato nelle carceri israeliane per 20 anni, e di suo fratello, Hamza, ucciso dai soldati diversi anni fa.

“Hanno sequestrato tutte le chiavi della casa. I soldati continuavano ad urlare e a insultare sua moglie e i suoi figli, che piangevano per la paura. Poi hanno arrestato Assem e lo hanno trasferito in un luogo sconosciuto“, racconta Banan.

Questa è la quinta volta che Assem viene arrestato. È stato rilasciato dalla prigione israeliana solo sei mesi fa ed è stato in carcere per un totale di sette anni.

“Le forze di occupazione hanno perso la testa

Sari Samour, 49 anni, residente nel quartiere di al-Zahraa, adiacente al campo profughi di Jenin, ha detto che le sirene di allarme hanno suonato nel campo dopo la fine della preghiera dell’alba. Le sirene vengono solitamente fatte suonare dai combattenti della resistenza palestinese per avvertire di un’incursione israeliana.

Dopo aver incontrato resistenza sul posto “le forze di occupazione hanno perso la testa”, riferisce Samor a MEE.

“Hanno iniziato a sparare alla cieca contro le case, compresa quella del mio vicino, la cui figlia, Sadeel, di 15 anni, era seduta nella sua stanza. Qualche istante dopo abbiamo sentito un urlo dalla loro abitazione e siamo usciti tutti per vedere cosa fosse successo, per scoprire che la ragazza era stata colpita alla testa. È ancora in gravi condizioni e la sua vita è in pericolo”, aggiunge.

Secondo gli abitanti di Jenin, i successivi rinforzi militari israeliani, provenienti dalle basi nel nord della Cisgiordania, sono stati molto consistenti.

Per la prima volta dal 2006, durante la Seconda Intifada, Israele ha anche utilizzato elicotteri Apache per colpire obiettivi palestinesi.

“Ogni persona che si muove viene colpita, la vita viene sconvolta, le scuole vengono chiuse, persino le ambulanze vengono prese di mira da colpi di arma da fuoco. Il gran numero di martiri e feriti dimostra che a Jenin i soldati israeliani si stanno comportando in modo folle”, dice Samour.

Tra i feriti c’è un giornalista palestinese, Hazem Nasser, cameraman del canale televisivo Al-Ghad.

Il video del momento in cui Nasser, che portava in evidenza il contrassegno della stampa, è stato colpito sta circolando online. Nasser è stato infine trasferito all’ospedale Ibn Sina, in Cisgiordania.

Secondo il ministero della Sanità le lesioni di Nasser “sono di entità tra media e grave”.

I filmati che circolano online mostrano veicoli dell’esercito israeliano che vengono colpiti da una violenta sparatoria con esplosioni in sottofondo. Un altro video mostra una jeep militare israeliana di fronte a quello che sembra un ordigno esplosivo improvvisato.

Un breve video online mostra un elicottero d’attacco israeliano che spara contro obiettivi nella città.

L’esercito israeliano usa raramente velivoli nelle sue operazioni nella Cisgiordania occupata. I media israeliani hanno riferito che è stato il primo utilizzo di un elicottero d’attacco nel territorio dalla rivolta palestinese, all’inizio degli anni 2000.

Lunedì un portavoce dell’esercito israeliano ha affermato che le forze militari sono entrate in città per arrestare dei ricercati palestinesi. Durante l’operazione “si sono verificati violenti scontri a fuoco e sono stati lanciati ordigni esplosivi improvvisati contro i militari che hanno risposto sparando”, ha riferito.

Nell’ultimo anno le tensioni in Cisgiordania sono aumentate, con le forze israeliane che effettuano quasi ogni notte incursioni che sfociano in scontri con i gruppi della resistenza palestinese.

Le forze e i coloni israeliani hanno ucciso quest’anno almeno 161 palestinesi, tra cui 26 minorenni.

In totale sono state registrate 127 vittime in Cisgiordania e Gerusalemme Est e altre 34 nella Striscia di Gaza.

Nello stesso periodo i palestinesi hanno ucciso almeno 20 israeliani.

(Traduzione dall’inglese di Aldo Lotta)