Il primo ministro israeliano Netanyahu, la ragazza pompon della tifoseria antisemita

Benjamin Netanyahu Foto: Sraya Diamant
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Editoriale di Haaretz

18 settembre 2023 – Haaretz

Nell’anno ebraico 5783, che è appena terminato, il governo Netanyahu ha portato Israele ancora più in basso anche riguardo all’antisemitismo. Mentre l’antico odio ha rialzato la testa in tutto il mondo, è stato il governo israeliano a concedere legittimità a chi lo diffonde.

Uno dei più significativi esempi di ciò è stata la legittimazione pubblica che il ministro degli Esteri Eli Cohen ha fornito alla rumena Alleanza per l’Unità dei Romeni, o AUR, di estrema destra, nonostante la lunga storia di antisemitismo e negazionismo dell’Olocausto dei dirigenti del partito. Si prevede che questa politica continuerà anche il prossimo anno, ora con il coinvolgimento diretto del primo ministro Benjamin Netanyahu. Il suo primo incontro del 5784 sarà con il miliardario Elon Musk, che l’anno scorso ha comprato la piattaforma di social media Twitter e ne ha cambiato il nome in X.

Negli Stati Uniti importanti organizzazioni ebraiche sostengono che dall’acquisizione della piattaforma da parte di Musk c’è stato un significativo incremento sia del volume dei contenuti antisemiti che vi vengono pubblicati sia delle dimensioni dell’esposizione ad essi. Questa tendenza ha portato l’Anti-Defamation League, la più importante organizzazione ebraica che lotta contro l’antisemitismo, a criticare duramente Musk. In risposta egli ha accusato l’ADL di danneggiare deliberatamente le sue attività economiche ed ha manifestato sostegno ai post di persone di estrema destra che chiedono di bandire le attività dell’organizzazione. Musk ha circa 160 milioni di seguaci su X.

Si suppone che Netanyahu, che sta volando verso la Costa occidentale [degli USA, ndt.] con l’esplicito intento di incontrare Musk prima di tornare a New York alla fine della settimana per l’Assemblea Generale delle Nazioni unite, parteciperà a questa accesa discussione lunedì. Non ci sono dubbi che Musk utilizzerà l’incontro con il primo ministro israeliano per respingere le affermazioni secondo cui appoggia l’antisemitismo.

Da parte sua Netanyahu userà l’incontro per smorzare le critiche riguardo al danno provocato lo scorso anno dal suo governo all’industria israeliana dell’alta tecnologia. L’incontro fornirà ad entrambi una migliore immagine, ma la lotta contro l’antisemitismo ne risentirà e la politica di far finta di niente in merito alla diffusione di contenuti antisemiti sulle reti sociali riceverà un certificato israeliano di conformità.

Il Consiglio dei Rapporti della Comunità Ebraica della Zona della Baia, un’organizzazione che unisce le comunità ebraiche della regione di San Francisco, prima di Rosh Hashanah [capodanno civile ebraico, ndt.] ha mandato una lettera a Netanyahu in cui gli chiedeva di incontrare i rappresentanti della comunità ed ascoltare le loro preoccupazioni riguardo a Musk. È molto incerto che Netanyahu accetti questa richiesta. Per anni ha condotto una politica di disprezzo verso l’ebraismo statunitense a favore della comunità cristiana evangelica, che è legata al partito Repubblicano, rispetto a quella ebraica, che tende a sostenere il partito Democratico.

Come in Europa, negli Stati Uniti Netanyahu non ha alcun problema a unire le forze con quanti rappresentano una minaccia alla sicurezza degli ebrei, finché ciò è utile ai suoi interessi politici.

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)