La sorveglianza di Gerusalemme rivela una “nuova generazione” di coloni ebrei radicali

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Yotam Berger – 27 agosto 2017, Haaretz

Una fonte dello Shin Bet dice che il punto di svolta è stata l’evacuazione dell’avamposto illegale di Amona, e il comportamento prudente dello Shin Bet in quell’occasione. Da allora, attacchi contro palestinesi, attivisti di sinistra e soldati si sono moltiplicati.

Fino a poco tempo fa l’avamposto di Baladim, nei pressi della colonia di Kochav Hashahar in Cisgiordania, preoccupava molto il servizio di sicurezza Shin Bet. Considerava Baladim il centro del terrorismo ebraico in Cisgiordania e attribuiva attacchi contro molti palestinesi, attivisti di sinistra e soldati alle poche decine di giovani che vi si stabilivano in modo saltuariamente.

Da quando è stato evacuato due mesi fa, Baladim è rimasto praticamente vuoto; la cosiddetta “gioventù della collina” [“Hilltop Youth”, gruppi di giovani estremisti ebrei molto violenti, ndt.] non era tornata. Ma lo Shin Bet afferma che questa quiete è ingannevole: negli ultimi mesi la frangia di estremisti si è in realtà rafforzata. Lo Shin Bet la definisce “la seconda generazione dell’infrastruttura della rivolta.”

La prima generazione è stata responsabile, tra le altre azioni, dell’uccisione della famiglia Dawabsheh nel villaggio palestinese di Duma nel 2015 [in cui morirono bruciati vivi un bambino di 18 mesi e i suoi genitori, ndt.] e di aver incendiato la chiesa dei Pani e dei Pesci lo stesso anno. Ora lo Shin Bet teme una nuova ondata di terrorismo ebraico.

Ma persone al corrente sia del lavoro dello Shin Bet che dei “giovani delle colline” considera esagerati i termini “infrastruttura” e “organizzazione terroristica”. Questa “seconda generazione” è solo un gruppo amorfo, sostengono, ed i suoi membri – poche decine di persone dai 16 ai 25 anni – non funzionano come un’organizzazione coordinata e gerarchica.

Sia lo Shin Bet che molti dei giovani delle colline descrivono Meir Ettinger, un nipote del rabbino Meir Kahane [estremista ebreo americano razzista e fondatore del partito “Kach, ndt.] come il leader della prima generazione. Lo stesso nome “la rivolta” viene da un documento che egli scrisse delineando piani per rovesciare il governo. Ma persone in contatto con i giovani delle colline dicono che la decisione dello Shin Bet di fare di Ettinger il bersaglio ebreo più ricercato era essenzialmente una profezia che si autoavverava.

Se avesse potuto avrebbe mandato fiori allo Shin Bet,” dice uno. “Sono loro che hanno fatto di lui una rockstar.”

Lo Shin Bet è orgoglioso di aver smantellato la “prima generazione”, cosa che ha fatto in parte ponendone alcuni membri in detenzione amministrativa, o prigione senza imputazione, e colpendo altri con divieti di ingresso in Cisgiordania. Pur ammettendo che alcune di queste persone non avevano rapporti con gravi crimini come gli assassinii di Duma, lo Shin Bet afferma che queste misure discutibili erano necessarie per smantellare la rete terroristica.

Ma la nascita di una seconda generazione mette in questione l’efficacia di queste tattiche. Il punto di svolta, afferma una fonte dello Shin Bet, è stata l’evacuazione dell’avamposto illegale di Amona in febbraio, e specialmente il comportamento cauto dello Shin Bet in quell’occasione. Da allora attacchi contro palestinesi, attivisti di sinistra e soldati si sono moltiplicati. Lo Shin Bet sostiene che i coloni estremisti veterani hanno iniziato a tornare in Cisgiordania ed altri nuovi si sono uniti alle loro fila.

Il servizio di sicurezza afferma che questo in realtà dimostra l’efficacia delle sue misure amministrative: l’incremento [degli attacchi] è iniziato quando i divieti di ingresso in Cisgiordania sono scaduti. Riguardo alla nuova generazione, non ha subito queste misure, per cui i suoi membri “non provano il timore e l’effetto dissuasivo di molti attivisti veterani,” sostiene il servizio di sicurezza.

Secondo lo Shin Bet la “seconda generazione” consiste in qualche decina di persone. Dall’inizio dell’anno l’esercito israeliano ha emanato 47 ordini amministrativi contro di loro, di cui 28 sono ancora effettivi. Cinque sospetti sono attualmente in arresto, soprattutto per aver violato tali ordini – per esempio, per aver preso contatto con qualcuno che gli ordini vietavano di contattare – e poi hanno rifiutato la libertà condizionata. L’unico detenuto amministrativo, Elia Nativ, è stato rilasciato lo scorso fine settimana.

Il diciannovenne Nativ, della colonia di Yitzahr, è stato arrestato a giugno perché sospettato di coinvolgimento nell’incendio di due villaggi palestinesi e nel tentativo di danneggiare automobili diplomatiche a Gerusalemme nei pressi del consolato spagnolo e una struttura dell’ONU. Ma quando un giudice ha ordinato di liberarlo subito dopo per insufficienza di prove, lo Shin Bet lo ha posto in detenzione amministrativa per due mesi.

In un’intervista con Haaretz, il padre di Nativ, Yitzhak, ha smentito voci di una “seconda generazione della rivolta,” affermando di non pensare che suo figlio “abbia mai parlato con Ettinger.”

Persino il giudice li ha liberati,” nota. “Un’organizzazione terroristica è un’organizzazione che commette attacchi, che intende uccidere persone. Non è qualche ragazzino che lancia qualcosa. Che lo Shin Bet sia addirittura coinvolto in questa faccenda mi sembra allucinante.”

Una retata notturna a Gerusalemme pesca nove sospetti

Nativ è stato arrestato con altri otto durante una retata notturna in un appartamento di Gerusalemme di proprietà di un attivista dell’estrema destra che era all’estero. L’appartamento era abitato saltuariamente da circa 10 persone considerate membri della seconda generazione. Ma di questi arrestati solo Nativ e Hanoch Rabin – che lo Shin Bet considera in realtà parte della prima generazione – erano sospettati di reati contro la proprietà. E Rabin, che in precedenza aveva abitato in vari avamposti illegali in Cisgiordania, è stato rilasciato pochi giorni dopo.

Gli altri sono stati sospettati solo di aver violato ordini amministrativi, e molti sono stati rapidamente rilasciati. Ma uno, Yisrael Meir Samany di Gerusalemme, è stato di nuovo arrestato pochi giorni dopo insieme ad altre due persone, mentre portavano attrezzi che secondo lo Shin Bet pensavano di usare per danneggiare proprietà palestinesi. Un ragazzo di 16 anni che è stato arrestato con Samany è stato rilasciato, ma di nuovo arrestato qualche giorno dopo per aver violato un ordine amministrativo.

Lo Shin Bet afferma che la seconda generazione ha legami con la prima. In base alla sorveglianza dell’appartamento di Gerusalemme prima della incursione notturna, Rabin non era l’unico attivista della prima generazione che vi passava del tempo.

Un altro arrestato quella notte è stato Moshe Shahor, diciannovenne di Ramle, un altro attivista coinvolto in avamposti illegali. Suo nonno, Dov Lior, è rabbino nella colonia di Kiryat Arba [nei pressi di Hebron, una delle colonie più estremiste dei Territori Occupati, ndt.]. Shahor è stato arrestato per la violazione di un ordine amministrativo ma ha rifiutato la libertà condizionata, per cui è rimasto in carcere.

In seguito Shahor ha scritto una lettera al capo del fronte interno dell’esercito israeliano che ha firmato l’ordine amministrativo contro di lui, che è circolata tra gli attivisti dell’estrema destra.

Neanche lei pensa che il caso di un adolescente che incontra un amico per mangiare una pizza per qualche minuto sia davvero un fatto in grado di mettere in pericolo la sicurezza della regione,” ha scritto. “Al contrario, ciò dimostra chiaramente che quest’ordine intendeva liquidare i giovani delle colline…Il giudice ha proposto che io sia liberato dopo essermi impegnato a rispettare l’ordine amministrativo e a non parlare con quelli con cui mi aveva proibito di parlare. Ma ho deciso che ne avevo abbastanza. Questa volta non voglio firmare.”

Un altro attivista veterano degli avamposti che ha rifiutato la libertà condizionata è David Chai Hasdai, 22 anni. “Per tre anni mi hanno dato ordini che mi hanno allontanato dai miei amici,” ha detto in tribunale, secondo amici che erano presenti. “Non voglio obbedire a questo ordine.”

Altre persone arrestate in quella retata erano di una generazione più giovane, compresi alcuni minorenni. Sono tutti religiosi. Molti, se non tutti, sono di colonie della Cisgiordania. La maggior parte, anche se non tutti, provengono da famiglie stabili.

L’avvocato Chaim Blaycher dell’organizzazione Honenu, che difende molti giovani delle colline, afferma che per la maggior parte sono “davvero bravi ragazzi”, che hanno più bisogno di assistenti sociali che del carcere – un’affermazione ripetuta da altri adulti che li conoscono. Un parente di uno degli adolescenti arrestati afferma che molti ad un certo punto hanno lasciato la scuola per impegnarsi in lavori agricoli o nell’allevamento in avamposti della Cisgiordania.

L’avvocato Itamar Ben-Gvir, un attivista veterano del partito di Kahane che difende anche lui molti giovani delle colline, smentisce allo stesso modo voci di una “rivolta” organizzata con la prima e la seconda generazione, affermando che ciò “nasce o dalla mancanza di comprensione della situazione nella zona o dal fatto che lo Shin Bet vuole finire in prima pagina.”

Blaycher sostiene inoltre che nessuno si sognerebbe di coinvolgere lo Shin Bet per un adolescente laico accusato di danneggiare automobili. Ben-Gvir condivide. Benché gli atti vandalici non siano stati chiariti, dice, “lo stesso Shin Bet ammette che questo gruppo, che chiama la ‘seconda generazione’, non ha attaccato esseri umani,” e gli atti vandalici non riguardano il lavoro dello Shin Bet. “Se la loro visione del mondo fosse diversa, lo Shin Bet non sarebbe coinvolto in questa faccenda,” aggiunge.

(traduzione di Amedeo Rossi)