Redazione di MEE
22 aprile 2021 – Middle East Eye
Forze israeliane lanciano lacrimogeni contro manifestanti palestinesi radunati alla Porta di Damasco dopo una settimana di attacchi anti-palestinesi
Martedì centinaia di militanti di estrema destra e antipalestinesi sono scesi in piazza nella Città Vecchia di Gerusalemme scandendo “Morte agli Arabi” mentre protestavano nel centro della città.
Il corteo, guidato da Lehava, un’associazione israeliana di estrema destra, è stato organizzato con lo slogan “ripristinare la dignità ebraica” a Gerusalemme.
Ciò è avvenuto dopo una settimana di violente aggressioni in aumento contro cittadini palestinesi di Israele nella Città Vecchia. Il giornale israeliano Haaretz ha informato che l’impennata di violenze contro i palestinesi è iniziata dopo che è stato postato su TikTok il video di un ebreo ultra-ortodosso schiaffeggiato, apparentemente a caso, sulla metropolitana leggera di Gerusalemme.
In seguito a ciò due diciassettenni palestinesi sono stati arrestati.
Giovedì contromanifestanti palestinesi si sono radunati presso la Porta di Damasco di Gerusalemme, il principale punto di accesso utilizzato dai palestinesi per entrare oltre le mura della Città Vecchia.
Le forze di sicurezza israeliane hanno tentato di impedire che il corteo antipalestinese raggiungesse i contro-manifestanti, ma secondo quanto riportato da Haaretz alla fine le forze di sicurezza hanno iniziato a lanciare lacrimogeni contro gli attivisti palestinesi, cercando di disperdere la folla, mentre hanno utilizzato poliziotti a cavallo per respingere gli attivisti israeliani di estrema destra.
Immagini che circolano sulle reti sociali mostrano la polizia e centinaia di dimostranti che corrono per le strade mentre in sottofondo rimbombano petardi o granate assordanti.
Secondo l’Associated Press [agenzia di notizie USA, ndtr.] il servizio di pronto soccorso della Mezzaluna rossa palestinese ha affermato che 32 palestinesi sono rimasti feriti, di cui 12 ricoverati in ospedale.
Secondo Haaretz organizzazioni israeliane di estrema destra hanno usato gruppi WhatsApp per chiedere ai manifestanti di portare armi, postando istruzioni su come evitare di essere arrestati.
Il giornale ha informato che in una chat di gruppo organizzata dall’organizzazione di estrema destra La Familia [formata dagli ultras della squadra di calcio di Gerusalemme Beitar, ndtr.], un utente ha scritto: “Bruciare gli arabi oggi, le molotov sono già nel portabagagli…per come la vedo io, oggi muore un arabo.”
In un video postato su Twitter i giovani israeliani sono stati filmati mentre lanciavano tubi e altri oggetti contundenti nelle case di abitanti palestinesi della Città Vecchia.
Giovedì mattina un ebreo ha spruzzato uno spray urticante in faccia a una donna palestinese e il conducente di un’auto con bandiera israeliana ha sparato qualche raffica di arma da fuoco nei pressi del ministero della Giustizia israeliano.
Lo slogan “Morte agli Arabi” utilizzato durante il corteo è una costante durante le proteste organizzate da Lehava, meglio nota per il suo uso di minacce, soprusi e violenze per impedire che israeliani e palestinesi si fidanzino o persino che siano amici o colleghi di lavoro.
Benché i palestinesi rappresentino circa il 20% della popolazione israeliana e le due comunità vivano una vicino all’altra in città come Gerusalemme, l’ostilità è in aumento.
In febbraio uno studio approfondito dell’Università Ebraica di Gerusalemme ha mostrato che il 66% degli ultraortodossi, il 42% degli israeliani credenti e il 24% dei laici “odia gli arabi”. Il termine “arabi” è usualmente utilizzato in Israele come un modo per negare l’esistenza dei palestinesi e della Palestina storica.
Lo stesso studio ha rilevato che il 49% degli israeliani credenti e il 23% dei laici appoggia l’idea di togliere il diritto di voto ai palestinesi all’interno di Israele.
(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)