Jonathan Lis
24 febbraio 2022 – Haaretz
Ore prima degli attacchi russi contro l’Ucraina, il rappresentante della Russia all’ONU ha espresso “preoccupazione” riguardo ai progetti israeliani di espansione nel nord, affermando che la Russia non riconosce la sua sovranità sulla regione.
Mercoledì la Russia ha condannato l’occupazione israeliana delle Alture del Golan ed ha affermato di non riconoscere la sovranità israeliana sulla regione.
“Siamo preoccupati per gli annunciati progetti di Tel Aviv di estendere le attività di colonizzazione nelle Alture del Golan occupate, che contrastano direttamente con le disposizioni della Convenzione di Ginevra del 1949,” ha affermato il rappresentante della Russia alle Nazioni Unite Dmitry Polyanskiy qualche ora prima che giovedì il presidente russo Vladimir Putin lanciasse attacchi su vasta scala in tutta l’Ucraina.
Parlando alla riunione mensile del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sul Medio Oriente egli ha sottolineato “l’immutata posizione della Russia, in base alla quale non riconosciamo la sovranità israeliana sulle Alture del Golan, che sono parte inalienabile della Siria.”
Mercoledì pomeriggio il ministero degli Esteri israeliano aveva reso pubblico il primo comunicato di appoggio all’Ucraina dall’inizio del conflitto. Riflettendo la complicata posizione in cui si è trovato Israele riguardo alla crisi, nella dichiarazione, in cui si afferma il sostegno all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina, Israele evita deliberatamente di menzionare la Russia o il presidente Putin.
Israele ha tutto l’interesse a mantenere una posizione neutrale per evitare un conflitto che renderebbe difficile continuare gli attacchi in Siria, dove la Russia ha una presenza militare.
Il comunicato, che è stato approvato dal primo ministro Naftali Bennett, dal ministro degli Esteri Yair Lapid e dal ministro della Difesa Benny Gantz, esprime anche la disponibilità di Israele a trasferire immediatamente assistenza umanitaria all’Ucraina e afferma che Israele è impegnato nel dialogo con i suoi partner per riprendere il percorso diplomatico.
Mentre in via ufficiale gli ucraini si sono rifiutati di commentare la dichiarazione di mercoledì, una fonte diplomatica che ha chiesto di rimanere anonima in quanto non autorizzata a trattare pubblicamente dell’argomento, ha affermato che non è tale da essere accolta positivamente dal suo governo.
“È meglio di niente, ma non è la dichiarazione che ci attendevamo,” ha detto la fonte ad Haaretz. Parlando per telefono mercoledì dalla città ucraina occidentale di Lviv, l’ambasciatore israeliano in Ucraina Michael Brodsky ha detto ad Haaretz che, mentre il comunicato non costituisce un’esplicita condanna della Russia, esso è “molto più duro della nostra posizione usuale.”
(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)