Abeer Salman, Atika Shubert
30 maggio 2022 – CNN
Betlemme, Cisgiordania – Secondo il Ministero della Salute palestinese un ragazzo palestinese di 14 anni è stato ucciso a colpi di arma da fuoco dalle forze israeliane nella città di Betlemme, in Cisgiordania, venerdì scorso.
La famiglia della vittima, Zaid Saeed Ghuneim, ha detto che l’adolescente aveva appena finito di cenare e stava andando a casa dei nonni quando gli hanno sparato. Il fratello, Yazan Ghuneim, ha detto alla CNN che suo fratello si stava nascondendo in un garage quando i soldati israeliani lo hanno intrappolato.
“Gli hanno sparato due proiettili nelle gambe, due nella schiena e uno nel collo. Lo hanno assassinato”, ha detto Ghuneim alla CNN a casa della famiglia. “Era il mio migliore amico. Un ragazzo adorabile e pacifico che voleva aiutare tutti.”
Una testimone oculare della sparatoria, Um Muhammad Al Wahsh, ha mostrato alla CNN un video che ha girato subito dopo l’incidente. Nel filmato si vede il sangue versato sul pavimento di un parcheggio sotterraneo e sparso su un’auto. Um Muhammad sostiene di aver visto Zaid Saeed Ghuneim correre nel garage e di averlo sentito implorare per la sua vita.
“Urlava e continuava a dire: ‘Non ho fatto niente! Non spararmi!'”, ha detto alla CNN.
Secondo il Ministero della Salute palestinese, Ghuneim è stato portato d’urgenza in ospedale con ferite da proiettile al collo e alla schiena. I medici non sono riusciti a tenerlo in vita.
In una dichiarazione rilasciata alla CNN l’esercito israeliano ha affermato che diversi soldati nella zona di Al-Khader a Betlemme stavano conducendo “attività di sicurezza di routine” nell’area quando “sospetti hanno lanciato pietre e bottiglie molotov contro i soldati mettendo in pericolo le loro vite”.
Secondo l’esercito israeliano nell’inseguire gli assalitori i soldati hanno risposto con le armi da fuoco ferendo uno dei sospetti. La dichiarazione aggiunge che i soldati hanno fornito cure mediche iniziali sulla scena prima di trasferire i feriti alla Mezzaluna Rossa palestinese. L’incidente è oggetto di indagine. La dichiarazione non nomina Zaid Saeed Ghuneim.
Questa è la seconda uccisione di un minore da parte delle forze israeliane in meno di una settimana dopo una serie di raid in Cisgiordania. Mentre copriva uno di quei raid, la giornalista palestinese-americana Shireen Abu Akleh è stata colpita e uccisa da quello che il procuratore generale palestinese ha descritto come un attacco mirato da parte di soldati israeliani.
Le tensioni sono aumentate costantemente in Israele e nei territori palestinesi. A marzo una serie di attacchi da parte di palestinesi ha ucciso 19 israeliani. In risposta, l’esercito israeliano ha lanciato l’operazione “Breakwater ” con incursioni quasi quotidiane in tutta la Cisgiordania per arrestare i sospetti. Da allora i soldati hanno arrestato decine di residenti in Cisgiordania e hanno incontrato una violenta resistenza. Il Ministero della Salute palestinese afferma che almeno 55 palestinesi sono morti a causa dell’operazione Breakwater.
Secondo l’organizzazione (israeliana) per i diritti umani B’Tselem le forze israeliane applicano anche una “politica di aprire il fuoco” in tutta la Cisgiordania con l’uso di munizioni vere per rispondere anche a incidenti minori come il lancio isolato di sassi. B’Tselem afferma che questa politica ha provocato diverse morti tra cui due adolescenti palestinesi uccisi a colpi di arma da fuoco a Betlemme nel febbraio di quest’anno.
Corrispondenze di Abeer Salman da Betlemme e Atika Shubert da Gerusalemme per la CNN.
(traduzione dall’Inglese di Giuseppe Ponsetti)