L’aviatore USA che ha gridato “Palestina libera” prima di darsi fuoco

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Redazione di MEE

26 febbraio 2024 – Middle East Eye

L’azione di protesta contro la guerra a Gaza ha portato a una valanga di critiche contro il modo in cui i principali mezzi di comunicazione hanno dato la notizia dell’incidente.

Aaron Bushnell, militare in servizio attivo dell’aviazione militare USA, è morto domenica dopo essersi dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana a Washington per protesta contro il genocidio a Gaza.

Le sue ultime parole sono state “Palestina libera”.

“Non voglio più essere complice del genocidio. Sto per compiere un atto estremo di protesta, ma rispetto a quello che sta provando la gente in Palestina per mano dei suoi colonizzatori non è affatto estremo. È ciò che la nostra classe dirigente ha deciso sia normale. Palestina libera,” ha detto in un video girato mentre camminava davanti all’ambasciata.

Lunedì il Pentagono ha affermato che la sua morte è stata un “evento tragico”.

Il portavoce del Pentagono generale Patrick Ryder ha detto che il segretario alla Difesa USA Lloyd Austin sta seguendo la situazione.

Bhusnell, 25 anni, era in divisa ed ha utilizzato un accendino per darsi fuoco dopo essersi cosparso di un liquido. Ha ripreso tutto l’avvenimento su Twitch, una piattaforma in streaming molto diffusa, che ha cancellato il video.

Nelle immagini due poliziotti gli si avvicinano mentre sta bruciando. Uno di loro gli punta contro un’arma. L’altro dice: “Non c’è bisogno di un’arma, ci vuole un estintore!” Pare che Bushnell sia rimasto avvolto dalle fiamme per circa un minuto prima che gli agenti spegnessero le fiamme.

Lunedì è stato ampiamente condiviso su Twitter un post su Facebook attribuito a Bushnell con il seguente contenuto: “Molti di noi amano chiedersi: ‘Cosa avrei fatto durante lo schiavismo? O nel Sud di Jim Crow [durante la segregazione razziale, ndt.]? O l’apartheid? Cosa avrei fatto se il mio Paese stesse commettendo un genocidio?’ La risposta è: quello che stai facendo, proprio ora.”

Bushnell viveva a San Antonio, Texas, e stava frequentando un corso di laurea di ingegneria informatica.

Nella sua pagina LinkedIn afferma: “Durante il periodo passato nell’esercito sia nei ruoli di comandante che di sottoposto, così come in una precedente esperienza di lavoro svolgendo una serie di ruoli civili mi sono arricchito in contesti di squadra ed ho sviluppato ottime capacità comunicative.”

Non è la prima volta che incidenti come questo avvengono nelle proteste USA contro le guerre ed è il secondo di questi atti di auto-immolazione dall’inizio della guerra a Gaza in ottobre.

A dicembre una contestatrice si è immolata fuori dall’edificio del consolato israeliano ad Atlanta, in quello che la polizia statunitense ha descritto come “un atto estremo di protesta politica.” Ha subito ustioni di terzo grado sul corpo. Sul posto è stata trovata una bandiera palestinese. Il suo nome o età non sono mai stati resi noti dalle autorità.

Il 2 novembre 1965 Norman Morrison, un attivista contro la guerra, si cosparse di cherosene e si diede fuoco davanti all’ufficio del segretario alla Difesa Robert McNamara al Pentagono per protestare contro la partecipazione degli Stati Uniti alla guerra del Vietnam.

Nel 1993 Graham Bamford si versò addosso benzina e si diede fuoco davanti alla Camera Bassa del parlamento britannico nelle ore centrali della giornata per evidenziare le sofferenze di quanti stavano morendo in Bosnia in seguito al genocidio.

Critiche ai mezzi di comunicazione 

Dopo l’evento i principali mezzi di comunicazione sono stati messi in discussione per la scelta dei loro titoli. Quello del New York Times dice “La polizia afferma che un uomo è morto dopo essersi dato fuoco fuori dall’ambasciata israeliana a Washington”.

La CNN: Aviatore USA muore dopo essersi dato fuoco fuori dall’ambasciata israeliana a Washignton.”

La BBC: “Aaron Bushnell: aviatore USA muore dopo essersi dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana a Washington.”

Il Washington Post: “Aviatore muore dopo essersi dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana nel Distretto Federale.

“Perché lo ha fatto?” ha scritto Assal Rad, utente di X. “Nessuno dei titoli cita le parole ‘Gaza’ o ‘genocidio’, la ragione della protesta di Aaron o la parola ‘Palestina’, l’ultima che ha detto.”

Reazioni

Membri dello staff di Ceasefire, un gruppo di collaboratori dell’amministrazione Biden che stanno facendo pressione sull’amministrazione per un cessate il fuoco, hanno pianto la perdita di Bushnell e chiesto un immediato e permanente cessate il fuoco a Gaza.

“Il Presidente Biden, nostro comandante in capo, continua a ignorare il dissenso dei collaboratori sulle sofferenze di massa provocate dalla complicità dei nostri dirigenti,” afferma il comunicato.

“Solo il presidente Biden, non attraverso inutili conversazioni dietro le quinte, ma attraverso processi definiti dalle leggi internazionali e una forte attività diplomatica, ha il potere di ridurre i danni che vengono fatti. Può scegliere di cambiare il nostro attuale percorso di distruzioni inutili.”

In un post su Instagram il Movimento Giovanile Palestinese ha affermato: “Mentre i media statunitensi stanno già spacciando la storia come se si trattasse di un malato di mente, un giovane disturbato, il messaggio stesso di Aaron nei secondi prima del suo atto dimostra la limpidezza e lungimiranza morale con cui ha meditato e alla fine deciso il suo atto.”

Aggiunge che la “parola per martire in arabo, ‘shaheed’, si traduce con ‘testimone’, o una persona i cui ultimi istanti di vita sono una testimonianza dell’ingiustizia.

Aaron Bushnell è un martire, il cui ultimo momento è stato speso nel fuoco di una nuda, incontrovertibile verità: la coscienza morale di ogni essere umano, dal ventre della bestia agli angoli più remoti del pianeta, chiede immediata attenzione e azione per porre fine agli orrori che abbiamo davanti a noi,” afferma il comunicato.

Il Forum del Popolo, un centro comunitario che opera per comunità di lavoratori e marginalizzate di New York, sta contribuendo a guidare una veglia per Bushnell il 27 febbraio insieme al Movimento della Gioventù Palestinese.

In un post su Instagram scrive che Bushnell “ha compiuto l’estremo sacrificio per porre fine a un genocidio perpetrato, appoggiato e finanziato dall’amministrazione Biden.

Il sistema è colpevole di crimini contro l’umanità a Gaza e Aaron Bushnell ha preso una posizione eroica. Onoriamo lui e il suo sacrificio.”

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)