Redazione e agenzie.
10 gennaio 2025-The Guardian
L’analisi stima che il bilancio delle vittime alla fine di giugno era di 64.260, di cui il 59% donne, bambini e persone con più di 65 anni.
Una ricerca pubblicata sulla rivista medica Lancet stima che il numero di morti a Gaza durante i primi nove mesi della guerra tra Israele e Hamas sia stato circa il 40% più alto rispetto ai numeri registrati dal ministero della Salute del territorio palestinese.
L’analisi statistica peer-reviewed è stata condotta da accademici della London School of Hygiene & Tropical Medicine, della Yale University e di altre istituzioni utilizzando un metodo statistico chiamato “analisi cattura-ricattura”. [capture-recapture o anche capture-mark-recapture è un metodo statistico per stimare la consistenza numerica di una popolazione sulla base di due campionamenti, n.d.t.]
I ricercatori hanno cercato di valutare il bilancio delle vittime della campagna aerea e terrestre di Israele a Gaza tra ottobre 2023 e fine giugno 2024 e hanno stimato per questo periodo la cifra di 64.260 decessi dovuti a lesioni traumatiche. Lo studio ha affermato che il 59,1% erano donne, bambini e persone di età superiore ai 65 anni. Non ha fornito una stima dei combattenti palestinesi tra i morti.
Fino al 30 giugno dell’anno scorso, il ministero della Salute di Gaza aveva segnalato un bilancio di 37.877 vittime nella guerra iniziata il 7 ottobre 2023 dopo l’attacco guidato da Hamas al sud di Israele in cui erano state uccise 1.200 persone e più di 250 prese in ostaggio.
Secondo i funzionari sanitari palestinesi un totale di oltre 46.000 persone sono state uccise nella guerra di Gaza su una popolazione prebellica di circa 2,3 milioni.
I media internazionali non sono riusciti a verificare in modo indipendente il numero delle vittime a Gaza poiché Israele non consente ai giornalisti stranieri di entrare nel territorio.
Un alto funzionario israeliano, commentando lo studio pubblicato venerdì, ha affermato che le forze armate israeliane hanno fatto di tutto per evitare vittime civili. “Nessun altro esercito al mondo ha mai adottato misure così ampie”, ha affermato il funzionario.
“Queste includono l’invio di un preavviso ai civili per evacuare, zone sicure e l’adozione di tutte le misure necessarie per prevenire danni ai civili. Le cifre fornite in questo rapporto non riflettono la situazione sul campo”.
Lo studio di Lancet ha affermato che la capacità del ministero della Salute palestinese di tenere registri elettronici dei decessi si era precedentemente dimostrata affidabile, ma si è deteriorata durante la campagna militare di Israele, che ha incluso incursioni in ospedali e altre strutture sanitarie e interruzioni delle comunicazioni digitali.
Israele accusa Hamas di utilizzare gli ospedali come copertura per le sue operazioni, cosa che il gruppo militante nega.
Lo studio ha utilizzato i dati sul bilancio delle vittime del ministero della Salute, un sondaggio online lanciato dal ministero ai palestinesi perché segnalassero i decessi dei parenti e i necrologi sui social media per stimare che ci sono stati tra 55.298 e 78.525 decessi per lesioni traumatiche a Gaza al 30 giugno 2024.
La stima più accurata dello studio sarebbe di 64.260 morti, il che significherebbe che il ministero della Salute aveva fino a quel momento sottostimato il numero di decessi del 41%. La stima rappresentava il 2,9% della popolazione di Gaza prima della guerra, “o circa uno su 35 abitanti”, si afferma nella ricerca.
La cifra riguarda solo i decessi per ferite traumatiche e non include i decessi per mancanza di assistenza sanitaria o cibo, o le migliaia che si ritiene siano sepolte sotto le macerie.
Il Palestinian Central Bureau of Statistics (PCBS) stima che, oltre al bilancio ufficiale delle vittime del ministero della Salute, altri 11.000 palestinesi siano dispersi e presumibilmente morti.
I ricercatori hanno esaminato attentamente i tre elenchi, alla ricerca di sovrapposizioni. “Nell’analisi abbiamo tenuto conto solo di coloro che erano stati confermati morti dai loro parenti o dagli obitori e dagli ospedali”, ha affermato Zeina Jamaluddine, epidemiologa presso la London School of Hygiene & Tropical Medicine e autrice principale dello studio.
“Poi abbiamo esaminato le sovrapposizioni tra i tre elenchi e, in base alle sovrapposizioni, è stato possibile arrivare a una stima totale della popolazione uccisa”, ha detto Jamaluddine all’Agenzia France-Presse.
Tuttavia, i ricercatori hanno avvertito che gli elenchi degli ospedali non sempre forniscono la causa del decesso quindi è possibile che fossero incluse persone con decessi non traumatici, il che avrebbe potuto portare a una sovrastima.
Patrick Ball, uno statistico presso l’Human Rights Data Analysis Group con sede negli Stati Uniti, non coinvolto nella ricerca, ha utilizzato metodi di cattura-ricattura per stimare il numero di morti nei conflitti in Guatemala, Kosovo, Perù e Colombia.
Ball ha detto all’AFP che questa tecnica ben collaudata è stata utilizzata per secoli e che i ricercatori hanno raggiunto “una stima attendibile” per Gaza.
Kevin McConway, professore di Statistica Applicata presso la Open University britannica, ha affermato che c’è “inevitabilmente molta incertezza” quando si fanno stime da dati incompleti, ma che è stato “ammirevole” che i ricercatori abbiano utilizzato tre diversi approcci per verificare le loro stime.
Le agenzie France-Presse e Reuters hanno contribuito a questo rapporto
(traduzione dall’Inglese di Giuseppe Ponsetti)