Una flottiglia di attivisti in missione verso Gaza ha affermato che è stata nuovamente attaccata in Tunisia

La Global Sumud Flotilla salpa da Barcellona (Foto : Albert Llop / NurPhoto via AFP)
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Renata Brito e Mehdi El Arem

10 settembre 2025 – Associated Press

TUNISI, Tunisia (AP) — Mercoledì una flottiglia di attivisti internazionali che ha l’obiettivo di rompere il blocco israeliano a Gaza ha affermato che è stata attaccata per la seconda notte di fila quando un drone ha colpito una delle sue navi che era attraccata in acque tunisine. Nessuno è stato ferito.

La Global Sumud Flotilla ha diffuso un video delle telecamere a circuito chiuso che mostra persone a bordo dell’imbarcazione con bandiera inglese “Alma” che urlano “Al fuoco!” indicando il cielo. Proiettili incendiari sono caduti sul ponte esplodendo e provocando un incendio.

Un drone è arrivato e ha sganciato un altro ordigno incendiario,” ha affermato Thiago Avila, un attivista brasiliano e portavoce della flottiglia.

Il gruppo ha anche pubblicato la foto di un oggetto bruciato coperto di plastica fusa, che afferma essere stato lanciato dal drone, provocando l’incendio. “Fortunatamente è stato controllato senza danni strutturali alla nostra barca, senza feriti nel nostro gruppo e noi continuiamo la nostra missione per rompere l’assedio di Gaza,” ha aggiunto Avila.

Il ministro dell’Interno tunisino lo ha descritto come un “atto premeditato” e in un comunicato ha affermato che è stata avviata un’inchiesta per capire chi sia stato il responsabile, ha poi spiegato.

L’attacco è sembrato simile a quello della notte precedente contro l’imbarcazione “Family” battente bandiera portoghese.

Sia l’Alma che la Family sono le navi appoggio della missione e forniscono supporto e provviste alle altre imbarcazioni più piccole e trasportano i membri di più alto profilo della flottiglia, incluse l’attivista svedese Greta Thunberg e l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau.

Questi attacchi ripetuti sono avvenuti durante l’intensificata aggressione ai palestinesi di Gaza e sono un tentativo orchestrato di sviare e far deragliare la nostra missione,” hanno affermato gli attivisti.

Mercoledì la guardia costiera tunisina è stata vista vicino alle barche della flottiglia fuori dal porto della città di Sidi Bou Said. Le autorità tunisine avevano precedentemente negato le affermazioni secondo cui il primo attacco era stato causato da droni, aggiungendo che stavano indagando.

Mercoledì al porto si è riunita una grande folla per dare sostegno alla flottiglia prima della sua partenza. Le autorità locali a Sidi Bou Said hanno detto che la partenza della flottiglia è stata ritardata a causa delle condizioni metereologiche.

Non è la prima volta che attivisti che cercano di rompere l’assedio israeliano a Gaza siano finiti sotto attacco.

Un’altra nave ha affermato di essere stata attaccata da droni a maggio in acque internazionali al largo di Malta. Anche un convoglio via terra che viaggiava attraverso il nord Africa aveva tentato di raggiungere il confine [di Gaza con l’Egitto, ndt.] ma è stata bloccata dalle forze di sicurezza lungo il confine della Libia orientale con l’Egitto.

Anche se nel video diffuso dalla flottiglia non si vedono droni, in alcuni dei filmati si possono sentire ronzii compatibili con i velivoli senza pilota.

I partecipanti alla flottiglia hanno anche riferito di aver visto droni in volo sopra di loro sin dalla partenza da Barcellona il primo settembre, anche nei momenti che hanno preceduto gli attacchi. Sebbene non siano stati in grado di fornire prove concrete, alcuni attivisti hanno accusato Israele, che in passato ha intercettato altre barche che cercavano di raggiungere Gaza via mare.

Israele ha fatto questo in altre occasioni, inviare un drone per sabotare alcune barche della flottiglia. Questo è già accaduto,” ha detto martedì Colau.

Israele non ha risposto alle accuse. In precedenza aveva liquidato le flottiglie come trovate pubblicitarie, affermato che il blocco è necessario per prevenire il contrabbando, in particolare di armi.

Il ministro israeliano della Sicurezza Pubblica Itamar Ben-Gvir, di estrema destra, ha sottoposto al governo la proposta di classificare i membri della flottiglia come prigionieri di massima sicurezza, decisione che potrebbe provocare una detenzione di settimane nelle carceri israeliane. Sta anche cercando di classificare allo stesso modo chi protesta in Israele facendo manifestazioni contro la guerra come “sostenitori del terrorismo”, sebbene sia difficile che entrambe le iniziative vengano approvate.

Se la flottiglia dovesse essere intercettata nuovamente da Israele, i suoi membri sarebbero probabilmente deportati nel giro di giorni, come è accaduto l’ultima volta.

Il Mediterraneo è uno degli specchi d’acqua più sorvegliati al mondo con velivoli militari con e senza pilota che volano sopra di esso ogni giorno. Esperti di droni e armi hanno evidenziato che comunque gli attacchi riferiti dalla flottiglia potrebbero essere stati lanciati da piccoli droni commerciali adattati per l’occasione.

La flottiglia di circa 20 barche sta trasportando una quantità simbolica di aiuti umanitari per i palestinesi a Gaza e aveva previsto di fermarsi a Tunisi per permettere ad altre barche di raggiungerla.

(traduzione dall’inglese di Gianluca Ramunno)