Redazione di MEMO
28 ottobre 2025 – Middle East Monitor
Negli ultimi due anni il boicottaggio di ricercatori e istituzioni del mondo accademico israeliano ha conosciuto una crescita senza precedenti, che rispetto al 2023 ha visto i casi di annullamento e/o sospensione degli accordi di cooperazione universitaria addirittura triplicati. Questa netta impennata è una reazione agli atti criminosi che Israele continua a perpetrare nella Striscia di Gaza.
Stando al resoconto pubblicato lunedì scorso dal quotidiano Haaretz, gli episodi di boicottaggio verso il mondo accademico israeliano registrati dall’inizio della guerra nel mese di ottobre 2023 sfiorerebbero il migliaio. Vi hanno aderito istituti di ricerca, associazioni professionali ed esponenti della comunità accademica internazionale.
Rispetto all’anno precedente — scrive Haaretz — i casi di boicottaggio sono triplicati.
Diversi professori di spicco delle università israeliane avrebbero espresso grande preoccupazione per l’impatto sempre più grave provocato dall’attuale isolamento accademico, soprattutto in mancanza di una qualsivoglia azione efficace da parte del governo, prosegue il giornale.
Intervistato da Haaretz, un ricercatore israeliano che preferisce mantenere l’anonimato ha detto che nel paese la ricerca scientifica “è sull’orlo del tracollo” a causa del crescente isolamento internazionale.
Secondo Ariel Porat, Presidente dell’università di Tel Aviv, le istituzioni accademiche stanno attraversando “il peggior momento di tutta la loro storia, in termini di boicottaggio”, e le prospettive di un miglioramento a guerra finita “sono ancora fuori portata”, data la crescente ostilità nei confronti di Israele.
Haaretz riporta inoltre che negli ultimi due anni all’incirca 40 università estere hanno interrotto, del tutto o in parte, i rapporti di cooperazione accademica con gli atenei israeliani. Segno, questo, del netto calo di prestigio di Israele nella classifica accademica mondiale.
(traduzione dall’inglese di Chiara Guidi)


