Generale israeliano in pensione: nella guerra contro Gaza Israele ha raggiunto il punto di non ritorno

Foto: Amir Levy/Getty Images]
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Redazione di MEMO

7 ottobre 2025 – Middle East Monitor

Il generale di divisione israeliano in pensione Yitzhak Brick ha avvertito che Israele ha raggiunto il “punto di non ritorno” nella sua guerra contro la Striscia di Gaza, affermando che l’esercito ha esaurito la sua forza senza spezzare la resistenza palestinese.

In considerazioni pubblicate dal giornale in ebraico Maariv, Brick ha detto che in circa due anni di guerra Israele non ha ottenuto neppure uno dei suoi obiettivi strategici.

Ha accusato sia i leader politici che quelli militari di ingannare l’opinione pubblica con la “propaganda mediatica” riguardo ad una vittoria imminente.

L’esercito israeliano ha terminato la sua energia senza essere stato in grado di rompere la schiena della resistenza palestinese,” ha affermato Brick. “I leader ingannano la gente dichiarando che la vittoria decisiva è vicina, mentre in realtà, Israele è impantanato in una prolungata guerra d’attrito che minaccia di provocare un collasso interno.”

Brick ha aggiunto che Israele non ha raggiunto i suoi obiettivi chiave, incluso distruggere Hamas, ristabilire la deterrenza e rendere sicuri i confini degli insediamenti vicino a Gaza. Ha rivelato che l’esercito ha distrutto circa il 20% della rete di tunnel di Hamas – una componente chiave dell’infrastruttura militare del gruppo.

Ha inoltre osservato che le valutazioni che suggeriscono che Hamas sarebbe vicino alla sconfitta sono “sbagliate e fuorvianti,” affermando che secondo i rapporti di sicurezza interni il movimento ha ricostruito le sue capacità militari e adesso schiera oltre 30.000 combattenti.

Brick ha inoltre criticato la pesante dipendenza da attacchi aerei, sostenendo che la potenza aerea da sola non può portare alla vittoria. “Le forze di terra soffrono della mancanza di preparazione e organizzazione,” ha affermato. “La guerra in corso non può essere combattuta senza un chiaro piano strategico.”

(traduzione dall’inglese di Gianluca Ramunno)