Appello del Ministero della Sanità di Gaza sulla mancanza di combustibile negli ospedali della Striscia

uno dei più grandi ospedali della Striscia a rischio chiusura per carenza di combustibile
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Diffondiamo l’appello pervenutoci  del Ministero della Salute di Gaza sulla gravissima situazione negli ospedali della Striscia.

Il ministero della Sanità di Gaza fa appello a tutte le parti in causa affinché intervengano immediatamente per porre fine alla crisi di combustibile che colpisce gli ospedali pubblici nella Striscia di Gaza in quanto i generatori dell’ospedale ostetrico di Rafah chiuderà entro poche ore. Entro qualche giorno questa crisi si estenderà fino a coinvolgere tutte le strutture sanitarie.

Il ministero della Salute palestinese mette in guardia in merito a una preoccupante crisi che colpisce il Sistema sanitario della Striscia di Gaza occupata a causa della carenza nell’approvvigionamento di carburante che fornisce energia agli ospedali.

La crisi di combustibile che colpisce l’ospedale della Mezzaluna degli Emirati e strutture sanitarie è iniziata dopo la fine del novembre 2018 con l’esaurimento delle rimanenti quantità di combustibile a causa delle interruzioni di corrente e dell’aumento dell’aumentato consumo di elettricità a causa del freddo inverno.

Non siamo stati riforniti di alcuna quantità di carburante dai donatori, abbiamo raggiunto uno stato di grave carenza e nelle prossime ore stiamo per spegnere i generatori degli ospedali, il che porterà a interrompere i servizi sanitari di altri ospedali e strutture mediche e pertanto facciamo appello a tutte le parti coinvolte perché riforniscano i nostri ospedali di carburante per garantire la continuità dei servizi sanitari per migliaia di pazienti nella Striscia di Gaza.

Il consumo mensile di carburante è di 300.000 litri.

L’ospedale dei Martiri di Al-Aqsa, nella zona centrale della Striscia di Gaza, ha trasferito 2500 litri di carburante dai propri serbatoi per salvare l’ospedale di ostetricia della Mezzaluna degli Emirati nella città di Rafah, che sta per interrompere la sua operatività a causa della carenza di carburante, notando che la quantità trasferita sarà sufficiente per due giorni nella maternità e il caburante rimanente nell’ospedale Al-Aqsa sarà esaurito in soli 5 giorni.

La continua crisi dovuta all’esaurimento del combustibile avrà conseguenze catastrofiche per i pazienti nella Striscia di Gaza quando i generatori smetteranno di funzionare entro pochi giorni.

Ciò metterà a rischio le vite di 800 pazienti, tra cui 30 minori, con problemi renali che tre volte alla settimana si recano alle 128 apparecchiature per la dialisi. 40 camere operatorie, in cui quotidianamente si effettuano 250 operazioni, saranno chiuse.

La vita di centinaia di donne incinte che hanno bisogno di tagli cesarei saranno in pericolo quando le sale operatorie nei reparti maternità chiuderanno.

La situazione della salute di migliaia di pazienti che richiedono test di laboratorio e trasfusioni di sangue presso le strutture del ministero della Salute peggiorerà ogni giorno di più quando 50 laboratori medici e 10 banche del sangue sospenderanno le loro attività.

La vita di 120 neonati prematuri verrà minacciata in quanto la loro sopravvivenza dipende direttamente dalla fornitura di elettricità nei reparti maternità degli ospedali della Striscia di Gaza.

La vita di 100 pazienti nelle unità di cure intensive sarà in pericolo in quanto le loro vite sono legate alla fornitura costante di energia elettrica che fanno funzionare apparecchiature mediche salvavita.

Bloccandosi i concentratori di ossigeno, le unità di sterilizzazione, le lavanderie e altri servizi sussidiari negli ospedali di Gaza, la situazione sanitaria di migliaia di pazienti sarà a rischio in quanto verranno private di servizi diagnostici nei dipartimenti di radiologia degli ospedali della Striscia di Gaza.

Ogni giorno a decine di pazienti verranno negati servizi di cateteri, di terapia cardiaca e diagnostici.

(Traduzione di Amedeo Rossi)

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