Chi sono i vincitori e i vinti dell’israeliana Marcia delle Bandiere? 

Bandiera palestinese sulla marcia delle bandiere. Foto: [Mostafa Alkharouf/Anadolu Agency]
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Motasem A Dalloul

1 giugno 2022 – Middle East Monitor

Governo israeliano di occupazione, gruppi dell’opposizione e coloni ebrei dell’estrema destra avevano tutti scommesso che, durante il weekend, la provocatoria Marcia delle Bandiere avrebbe causato gravi disordini al suo passaggio attraverso il quartiere musulmano della Città Vecchia di Gerusalemme. I coloni hanno usato queste marce fin dal 1967 per celebrare l’occupazione israeliana di Gerusalemme Est. L’attuale governo israeliano, guidato da Naftali Bennett, voleva utilizzare il grottesco sfoggio di razzismo sfacciato per rafforzare la propria sovranità sulla città santa e dimostrare che Israele ha ancora un deterrente contro la resistenza palestinese.

Il leader dell’opposizione Benjamin Netanyahu, il cui partito, il Likud, ha il maggior numero di seggi nella Knesset [il parlamento israeliano, ndt.] ha cercato di sfruttare l’evento per scatenare incidenti che avrebbero potuto danneggiare il governo Bennett. Nel frattempo i coloni estremisti hanno insistito sul percorso della marcia proposto da loro e respinto ogni tentativo di deviarlo, nonostante forti pressioni da parte degli alleati di Bennett nel governo di coalizione. Hanno insistito che la marcia doveva svolgersi secondo il loro piano per dimostrare la sovranità di Israele sulla città santa occupata.

Bennett e alti ufficiali dell’esercito hanno insistito che si poteva tenere la marcia nonostante gli avvertimenti non solo da parte di veterani militari e politici, ma anche di gruppi della resistenza palestinese che avevano avvertito che avrebbero reagito contro Israele qualora fosse successo qualche incidente intollerabile.

“Se non fossimo passati per il percorso normale, di fatto non avremmo mai più potuto farlo. Sarebbe stata una rinuncia alla sovranità,” ha detto Bennett. “Abbiamo dimostrato che lo Stato di Israele agisce in base a ciò che è giusto e non in seguito a minacce.”

Netanyahu ha incoraggiato la partecipazione di due fanatici gruppi di ebrei israeliani, La Familia [ultras razzisti della squadra di calcio di Gerusalemme Betar, ndt.] e Lehava [organizzazione di estrema destra suprematista ebraica, ndt.], che per vari anni sono stati collegati a casi di violenze contro gli arabi in Israele e nella Cisgiordania occupata.

Il governo ha impiegato migliaia di agenti per far svolgere la marcia senza infrazioni e garantire che i coloni non avrebbero provocato i palestinesi, innescando così una risposta da parte dei gruppi della resistenza o suscitando critiche a livello internazionale. Ciononostante Netanyahu è riuscito a far sì che alcuni elementi dei gruppi ebrei più estremisti riuscissero comunque a provocare e attaccare i palestinesi e poi a svolgere le proprie cerimonie religiose nei pressi della moschea Al-Aqsa.

Secondo il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid, La Familia e Lehava hanno monopolizzato la giornata. “Non possiamo accettare che queste siano le immagini che ci restano alla fine del Giorno di Gerusalemme,” ha detto. “La maggioranza israeliana deve riappropriarsi della Marcia delle Bandiere, di Gerusalemme e dello Stato di Israele. Noi siamo la maggioranza. Loro sono una minoranza estremista.”

È discutibile che la Marcia delle Bandiere “dimostri” la sovranità israeliana come sostiene Bennett. Dopotutto i coloni hanno avuto bisogno di migliaia di forze di sicurezza e del coprifuoco per proteggerli lungo il percorso. Nessuno di loro avrebbe avuto il coraggio di sventolare una bandiera israeliana e sfilare da solo lungo il percorso, nonostante le restrizioni imposte ai palestinesi e gli attacchi contro i fedeli nella moschea di Al-Aqsa.

I coloni ebrei avrebbero potuto restare per ore a Gerusalemme, presso la porta di Damasco e poi tornare a casa, mentre i palestinesi sventolavano le proprie bandiere, nonostante il grosso contingente di polizia israeliana impiegato per fronteggiarli, e loro sono ancora là nonostante l’imponente presenza della polizia. Cosa vuol dire sovranità, se lo Stato non è in grado di controllarla?

Secondo Amichai Attali, reporter per gli affari parlamentari di Yedioth Ahronoth [quotidiano di centro, uno dei più letti in Israele, ndt.]: “Non c’è sovranità a Gerusalemme durante l’era di Naftali Bennett. Non c’è stata tale sovranità con Netanyahu, Olmert, Sharon o tutti i loro predecessori. Gerusalemme non è mai stata unita perché i leader non hanno il coraggio di prendere decisioni.”

Inoltre qualsiasi fattore di deterrenza che Israele possa aver mai avuto è scomparso da tempo. La forte presenza della polizia, il coprifuoco e le limitazioni dei movimenti dei palestinesi sono tutte prove di questo fatto. Come lo è stato l’attivazione del sistema antimissilistico Iron Dome, [cupola di ferro] su tutto lo Stato occupato nel caso in cui i gruppi di resistenza avessero risposto alle provocazioni e al razzismo anti-arabo dei partecipanti alle marce. L’esercito è stato impiegato in una delle più imponenti esercitazioni militari per essere pronto a un massiccio attacco contro i palestinesi “per ogni evenienza”.

Il corrispondente militare dell’israeliano Channel 13 ha riferito che i soldati erano nascosti lungo la recinzione del confine formale con la Striscia di Gaza e dei veicoli militari vuoti erano parcheggiati in posti visibili per attirare il fuoco dei palestinesi, rendendo inefficace qualsiasi risposta da parte del popolo di Gaza. Dove starebbe in tutto ciò il fattore di deterrenza israeliano?

I gruppi della resistenza palestinesi possono ancora rispondere alle violazioni israeliane a Gerusalemme e durante la Marcia delle Bandiere: non penso che questo capitolo si sia concluso. “La resistenza deciderà come e quando reagire, a seconda delle informazioni che ha e al momento giusto,” ha detto Mohammad Hamada, portavoce di Hamas per gli Affari di Gerusalemme.

Noi sappiamo anche che Israele ha inviato mediatori qatarioti, egiziani e dell’ONU per chiedere a Ismail Haniyeh, leader di Hamas, di dire che il movimento non avrebbe reagito e che entrambe le parti potevano tornare a una vita normale. Il suo consulente per i media ha sottolineato che Haniyeh ha respinto tutte le richieste.

L’incitamento dei fanatici da parte di Netanyahu non è riuscito a raggiungere l’obiettivo e sarà quindi deluso dal risultato. A peggiorare le cose per l’ex primo ministro dell’estrema destra, Benny Gantz, ministro della Difesa israeliano, sta parlando di mettere La Familia e Lehava sulla lista israeliana delle organizzazioni considerate terroriste.

Perciò, per come la vedo io, gli organizzatori della marcia che volevano dimostrare la sovranità israeliana su Gerusalemme e i politici israeliani che pensavano che avrebbe contribuito a promuovere i propri interessi sabato hanno perso. I vincitori sono i gerosolomitani palestinesi le cui sofferenze sotto lo Stato neo-fascista di occupazione e di apartheid ancora una volta sono state evidenziate cosicché tutto il mondo vedesse; analogamente i palestinesi di Gaza hanno trionfato dato che i gruppi di resistenza hanno preso la saggia decisione di evitare la ben preparata offensive israeliana contro l’enclave costiera.

Le opinioni espresse in questo articolo appartengono all’autore e non riflettono necessariamente la politica editoriale di Middle East Monitor.

(traduzione dall’inglese di Mirella Alessio)

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