Il poliziotto israeliano che ha ucciso un palestinese autistico disarmato ‘è stato promosso’

Il murale raffigurante Iyad al-Halak ucciso da un poliziotto di frontiera nel Maggio 2020 . Foto: AFP
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Redazione MEE

3 gennaio 2023 – MiddleEastEye

L’agente della polizia di frontiera che ha ucciso Iyad al-Halak sta affrontando un processo relativo all’incidente.

Si è saputo che un poliziotto israeliano che a maggio 2020 ha colpito a morte Iyad al-Halak, un palestinese affetto da autismo, nella Gerusalemme est occupata, questa settimana è stato promosso nonostante sia sottoposto a processo per l’uccisione.

Il poliziotto, che fa parte della polizia di frontiera e la cui identità è riservata, ha sparato al 32enne Halak, sostenendo che sospettava che il palestinese avesse un’arma. Invece Halak era disarmato e il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha subito chiesto scusa alla sua famiglia, con una rara iniziativa da parte di un dirigente israeliano.

Lunedì i media israeliani hanno riferito che il poliziotto che ha ucciso Halak è stato promosso e recentemente ha agito come sergente operativo in una base della polizia di frontiera israeliana nell’area metropolitana di Tel Aviv.

Il poliziotto è attualmente sotto processo presso la corte distrettuale di Gerusalemme con l’accusa di aver sconsideratamente ucciso Halak e, se condannato, potrebbe trascorrere 12 anni in prigione.

La famiglia di Halak aveva in precedenza criticato l’indagine delle autorità israeliane sull’assassinio e aveva chiesto accuse molto più severe.

Halak indossava una mascherina mentre si recava in una scuola per disabili nella Città Vecchia della Gerusalemme est occupata, quando ha iniziato ad essere inseguito da poliziotti israeliani che gli hanno sparato.

A novembre il commissario di polizia ha affermato di appoggiare il poliziotto che ha ucciso Halak.

E’ importante per me affermare che siamo stati noi a mandarlo in missione ed abbiamo la responsabilità di stare dalla sua parte anche in queste circostanze”, ha detto Kobi Shabtai.

Itamar Ben Gvir, il parlamentare ebreo suprematista recentemente nominato ministro della sicurezza nazionale, che soprassiede alla polizia e alla polizia di frontiera, ha anch’egli precedentemente espresso il suo appoggio al poliziotto.

Nell’agosto 2021 la famiglia di Halak ha accusato la polizia di aver deliberatamente “distrutto le telecamere” che contenevano la prova dell’uccisione. L’indagine sulla sua uccisione è stata ostacolata dalla mancanza di prove video, nonostante testimonianze che nella zona dove è stato ucciso ci fossero almeno 10 telecamere CCTV.

L’uccisione di Halak nel 2020 ha anche suscitato la solidarietà internazionale, essendo coincisa con le proteste seguite all’uccisione da parte della polizia di George Floyd e le marce del movimento Black Lives Matter.

(Traduzione dall’inglese di Cristiana Cavagna)

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