L’università di Manchester disinveste dalle aziende complici dell’occupazione israeliana

Studenti dell'Università di Manchester chiedono il disinvestimento da Caterpillar e Booking .com
image_pdfimage_print

Asa Winstanley

3 Agosto 2020 – The Electronic Intifada

L’università di Manchester ha disinvestito oltre 5 milioni di dollari dalla Caterpillar e dalla società madre del sito di viaggi Booking.com.

Lunedì gli attivisti hanno detto che si è trattato di “un’enorme vittoria del movimento di solidarietà con la Palestina in Gran Bretagna” e di “una svolta decisiva”.

L’università è stata un bersaglio della campagna fin dal 2016, a causa dei suoi investimenti in aziende complici dell’occupazione israeliana della terra palestinese.

L’anno scorso gli studenti hanno interrotto una riunione del consiglio chiedendo di disinvestire da Caterpillar.

Caterpillar fornisce all’esercito israeliano bulldozer che vengono usati come armi per distruggere le case palestinesi e per condurre uccisioni extragiudiziarie.

Booking Holdings Inc. compare nel database delle Nazioni Unite, pubblicato all’inizio di quest’anno, delle aziende coinvolte nelle colonie israeliane nella Cisgiordania occupata.

La società madre e Booking.com sono entrambe inserite nella lista nera a causa delle loro inserzioni di immobili in affitto in colonie israeliane costruite su terra palestinese rubata in violazione del diritto internazionale.

La campagna prosegue

Dati visionati da The Electronic Intifada, pubblicati dall’università in risposta a richieste sulla libertà di informazione, confermano che il disinvestimento è avvenuto tra aprile 2019 e il 31 marzo 2020.

In una e-mail del 23 luglio 2020 in risposta alla richiesta degli attivisti, la responsabile dell’informazione dell’università ha pubblicato il suo ultimo elenco di investimenti.

Ha detto che le linee guida di investimento etico dell’università adesso escludono le aziende sulla base di una serie di fattori, compresa la fornitura di “armamenti discutibili”.

In una dichiarazione rilasciata immediatamente dopo la pubblicazione di questo articolo, un portavoce dell’università di Manchester ha smentito che il disinvestimento avesse alcuna relazione con la campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni, ndtr.). “Le decisioni relative alle nostre specifiche quote di partecipazione vengono prese dai nostri gestori degli investimenti con lo scopo di raggiungere tutti i nostri obbiettivi di investimento”, hanno detto.

Ma gli attivisti hanno dei dubbi. “Gli investimenti in aziende che sostengono il regime di apartheid israeliano non avrebbero dovuto esistere fin dall’inizio”, ha dichiarato l’attivista Huda Ammori. “Il disinvestimento dell’università di Manchester dalle aziende complici dimostra la capacità del movimento di base degli studenti nel rendere responsabili le nostre istituzioni.”

Ammori ha lanciato la campagna BDS all’università di Manchester quando vi studiava nel 2016.

In una dichiarazione di lunedì gli attivisti di ‘Apartheid off Campus’ [Apatheid fuori dall’ università], una nuova rete studentesca, hanno detto che “la vittoria del disinvestimento a Manchester, la più grande università d’Europa, si prevede sia un momento di svolta per il movimento BDS nei campus del Regno Unito.”

Ma hanno detto che continueranno a mantenere l’università di Manchester come obbiettivo delle campagne BDS.

Secondo la rete ‘Apartheid off Campus’ l’università “ha ancora molti legami con il regime di apartheid israeliano, compreso il programma di scambi con l’università ebraica di Gerusalemme, che manda studenti a studiare nella terra palestinese occupata e rubata.”

Leeds è stata la prima università inglese a disinvestire dall’apartheid israeliano nel 2018, quando ha ritirato più di 1.200.000 dollari da diverse aziende coinvolte nel commercio di armi con Israele.

Asa Winstanley è un giornalista d’inchiesta e condirettore di The Electronic Intifada. Vive a Londra.

(Traduzione dall’inglese di Cristiana Cavagna)