Quattro palestinesi colpiti e uccisi da armi da fuoco in un’incursione dell’esercito israeliano a Jenin

Il funerale a Jenin dei quattro palestinesi uccisi dai soldati israeliani
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Al Jazeera – agenzie di stampa

16 Agosto 2021 – Al Jazeera

Lunedì mattina sono scoppiati scontri quando l’esercito israeliano ha fatto irruzione nel campo profughi di Jenin nel nord della Cisgiordania occupata.

Almeno quattro uomini palestinesi sono stati colpiti a morte durante gli scontri con l’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania occupata.

Saleh Mohammed Ammar, di 19 anni, e Raed Ziad Abu Seif, di 21, sono stati colpiti da armi da fuoco lunedì e sono morti per le ferite poco dopo l’arrivo all’ospedale cittadino di Jenin, secondo una fonte della struttura sanitaria.

Due cittadini sono arrivati al pronto soccorso, colpiti dall’esercito israeliano, e sono morti poco dopo, in seguito alle ferite”, ha detto una fonte interna all’ospedale, secondo i media locali.

Alcune fonti hanno riferito che i corpi dei due altri uomini, uno dei quali identificato come Noor Jarrar e l’altro come Amjad Iyad Azmi, sono stati portati via dalle forze israeliane.

Il governatore di Jenin ha confermato i decessi.

Almeno due altri palestinesi sono stati arrestati. Uno è stato colpito ad una mano e l’altro, identificato come Mohammed Abu Zina, è stato portato via da casa sua durante l’incursione.

Nel frattempo nel campo profughi di Jenin sono iniziati i cortei funebri per le vittime.

Testimoni hanno detto che un gruppo di palestinesi è stato coinvolto in scontri con i membri della Musta’ribeen della polizia israeliana – un’unità di infiltrati composta da israeliani travestiti da palestinesi.

Gli agenti di questa unità normalmente si infiltrano in zone palestinesi con l’intenzione di arrestare delle persone. La Maan (agenzia di informazione palestinese, ndtr.) ha riferito che gli agenti si trovavano dentro il campo ore prima che le forze israeliane irrompessero nella zona.

Secondo Maan, gli agenti della Musta’ribeen hanno aperto il fuoco “direttamente su un numeroso gruppo di giovani” appena le truppe israeliane sono entrate nel campo.

Testimoni hanno riferito che sono stati lanciati contro i palestinesi anche granate assordanti e candelotti lacrimogeni.

La polizia israeliana ha affermato in una dichiarazione che i soldati hanno sparato contro “aggressori” dopo che i palestinesi hanno aperto il fuoco contro le “forze in borghese” dell’esercito.

Nessuno tra le forze israeliane è stato ferito nell’incidente. Esse sarebbero state in missione per arrestare una persona, ha detto la polizia.

L’alto dirigente palestinese Hussein Al Sheikh ha accusato Israele di “un crimine odioso” ed ha twittato: “La comunità internazionale dovrebbe vergognarsi del suo silenzio su fatti come questi e della propria incapacità di dare protezione al popolo palestinese da questa oppressione”.

Nelle scorse settimane vi sono stati numerosi scontri tra israeliani e palestinesi nel nord della Cisgiordania occupata, soprattutto a Jenin e Beita.

Beita è teatro di ricorrrenti manifestazioni contro l’occupazione illegale israeliana e l’espansione delle colonie, che spesso si risolvono in scontri.

La lotta contro le forze israeliane è costata la vita a molti palestinesi ed ha provocato centinaia di feriti.

Colonie illegali

Circa mezzo milione di persone vivono in colonie illegali israeliane nella Cisgiordania occupata, accanto a 2 milioni e 800mila palestinesi.

A partire da maggio i palestinesi hanno organizzato proteste quasi quotidiane a Beita per gridare la loro rabbia contro un vicino avamposto illegale di coloni israeliani.

La colonia è stata evacuata all’inizio di luglio, ma le truppe dell’esercito israeliano rimangono posizionate là, mentre le autorità decidono sul loro destino. Se la colonia verrà autorizzata, i suoi fondatori potranno prendervi la residenza in modo permanente.

Gli abitanti di Beita hanno giurato che proseguiranno la loro campagna finché anche l’esercito non abbandonerà l’avamposto.

La Cisgiordania occupata è parte del territorio in cui è previsto uno Stato palestinese in base alla soluzione di due Stati.

Israele ha occupato la Cisgiordania durante la guerra del 1967 e tutti gli insediamenti al suo interno sono considerati illegali dalla maggior parte della comunità internazionale.

Le forze israeliane effettuano sovente incursioni in diverse zone in tutta la Cisgiordania, in cui arrestano e spesso uccidono dei palestinesi.

(Traduzione dall’inglese di Cristiana Cavagna)