7 luglio 2025, Haaretz
Il quadro che emerge dalla prigione di Megiddo è davvero terrificante. Un ragazzo di 16 anni che è stato scarcerato era così sottopeso da essere in pericolo di vita, e aveva lesioni da scabbia su tutto il corpo. Questo è successo poco dopo che un ragazzo di 17 anni è morto a Megiddo, con il sospetto che la causa del decesso sia stato il grave stato di malnutrizione.
Un’indagine della giornalista di Haaretz Hagar Sheraf ha messo in luce che entrambi questi casi che coinvolgono minorenni sono parte di un quadro sistemico di inedia, malattie, violenze e incuria sanitaria nei confronti di detenuti e prigionieri palestinesi a Megiddo sotto la responsabilità del ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir.
Ma la responsabilità non è solo di Ben-Gvir. Il commissario del Servizio Carcerario Israeliano e i direttori delle carceri mettono in pratica le sadiche direttive di Ben-Gvir. È sotto il loro controllo che ai prigionieri vengono serviti pasti insufficienti e di pessima qualità. È nelle prigioni sotto il loro comando che i prigionieri non ricevono abiti e lenzuola pulite, e sono i prigionieri di cui loro sono responsabili che sono malati e non ricevono cure. E sono sempre loro che permettono che i prigionieri siano sottoposti a violenze quotidiane.
Questa politica crudele è sotto gli occhi di tutti. Anzi, Ben-Gvir se ne vanta. Alcuni gruppi di difensori dei diritti umani stanno cercando di portare alcuni di questi casi all’Alta Corte di Giustizia, ma la Corte sta permettendo questa vergogna perché non si affretta a intervenire. In pratica, secondo le testimonianze pubblicate nel rapporto, perfino i pasti insufficienti che il servizio carcerario dice di fornire non vengono di fatto somministrati ai detenuti, che perdono peso mentre la loro salute si deteriora.
La prigione di Megiddo è forse una delle peggiori, ma non certo l’unica. Secondo l’Associazione dei Prigionieri Palestinesi, dall’inizio della guerra 73 prigionieri e detenuti palestinesi sono morti in carcere e nelle strutture di detenzione militari. Il più alto numero di decessi è avvenuto presso la prigione di Ketziot. Un ex detenuto, un residente del Negev che è diventato portavoce dei prigionieri appartenenti ad Hamas, ha descritto nei particolari la situazione nella prigione di Ketziot: pugni in faccia e pasti inadeguati, spesso non cotti a sufficienza, sono la realtà quotidiana anche lì.
Tali condizioni sono inaccettabili, chiunque siano i detenuti. Sfortunatamente troppe persone sono complici di questa condotta vergognosa senza doverne rispondere di fronte alla legge. Anche i sistemi che dovrebbero controllarle hanno paura, permettendo che la situazione si perpetui.
La responsabilità non è solo di Ben-Gvir, del capo del servizio carcerario Kobi Yaakobi e di Meweed Sbeiti e Yaakov Oshri, rispettivamente attuale e precedente direttore di Megiddo. Anche i giudici della Corte Suprema e qualsiasi altro giudice israeliano che riceve ripetuti reclami da parte dei prigionieri e non fa nulla sono ugualmente responsabili.
[traduzione dall’inglese di Federico Zanettin]