Ali Abunimah
4 agosto 2020 – Electronic Intifada
Il Senato della città-stato di Berlino, capitale della Germania, ha nominato un nuovo funzionario per combattere l’antisemitismo.
Ma Samuel Salzborn, docente di scienze politiche, è estremamente intollerante nei confronti dei palestinesi e ben lontano dall’essere un campione nella lotta contro l’intolleranza.
“Quando siete seduti in treno e le persone vicino a voi cominciano a parlare della ‘Palestina’ senza nessuna ragione apparente, vuol dire che è ora o di scendere dal treno o di mettersi gli auricolari o di mettersi a urlare” ha twittato Salzborn lo scorso ottobre, facendo seguire al messaggio la parola “antisemitismo.”
Non sembra che Salzborn abbia twittato nient’altro prima o dopo questa affermazione per contestualizzarla. Sembra essere una pura e semplice espressione del suo ribrezzo al solo pensiero dell’esistenza della Palestina o dei palestinesi.
Per anni Israele e la sua lobby hanno denigrato i palestinesi, e coloro che sostengono i loro diritti, bollandoli come antisemiti, ma Salzborn ha portato le cose alla loro logica ed estrema conseguenza: ai suoi occhi persino la sola menzione della parola Palestina è un attacco contro gli ebrei che va messo a tacere e che si merita come risposta l‘aggressione.
Già in precedenza Salzborn aveva fatto eco alla propaganda del governo israeliano affermando, per esempio, che per Israele si usano “due pesi e due misure ” e che gli attivisti per i diritti umani stanno tentando di “delegittimarlo”.
Ha persino affermato che la causa principale del conflitto fra israeliani e palestinesi è “l’aggressione da parte dei palestinesi.”
Salzborn ha anche affermato che è “completamente assurdo” paragonare gli insediamenti coloniali israeliani costruiti sulla terra palestinese occupata all’apartheid in Sudafrica.
Dopo la notizia dell’incarico a Salzborn, il suo tweet di ottobre ha ricevuto una rinnovata attenzione e molti hanno espresso la loro costernazione o hanno semplicemente twittato in risposta la parola ‘Palestina’ ripetuta molte volte.
Yossi Bartal, attivista israeliano di sinistra che vive a Berlino, ha ironicamente twittato che “da ebreo berlinese, aspetto con impazienza il mio nuovo ‘referente per l’antisemitismo’.”
Bartal ha aggiunto uno screenshot in cui si vede che egli è stato bloccato da Salzborn.
Questo è un chiaro segno che il professore ha in mente di mettere in pratica ciò che predica: bloccare ogni voce dissenziente, incluse quelle degli ebrei critici verso i delitti e i soprusi di Israele contro i palestinesi.
Divulgare le bugie di Israele
Fra quelli che hanno gradito la nomina di Salzborn c’è Katharina von Schnurbein, coordinatrice dell’Unione europea contro l’antisemitismo.
Von Schnurbein ha twittato le sue congratulazioni dicendo che non vede l’ora di lavorare con lui.
Von Schnurbein, una stretta alleata della lobby israeliana, ha fatto poco per combattere il vero antisemitismo, nonostante segni allarmanti che in Germania il nazismo sia una forza che sta riemergendo.
Si è invece concentrata per anni a diffondere la propaganda e le bugie di Israele e a inventare accuse contro gli attivisti per i diritti umani dei palestinesi.[ vedi zeitun ndr]
Ha anche sostenuto una definizione dell’antisemitismo fuorviante e orientata da ragioni politiche che mette sullo stesso piano le critiche alle politiche di Israele e il fanatismo antiebraico.
Né Salzborn né la von Schnurbein hanno risposto alle richieste da parte di The Electronic Intifada di fare un commento.
La nomina di Salzborn è stata accolta con favore anche nella sede di Berlino del Comitato degli ebrei americani, uno dei principali gruppi di pressione israeliani.
Ci si aspetta che anche Salzborn, come già la von Schnurbein, continui a ripetere a pappagallo la propaganda israeliana.
La sua nomina è un ennesimo segno della crescente intolleranza verso la difesa dei diritti dei palestinesi in Germania, un Paese dove il sostegno automatico e incondizionato a favore di Israele è considerato come l’espiazione per l’assassinio di milioni di ebrei europei nei campi di sterminio da parte del governo tedesco durante la Seconda guerra mondiale.
Vittoria per i tre di Humboldt
Le notizie dalla Germania per i sostenitori dei diritti dei palestinesi non sono tutte negative.
Lunedì si è finalmente concluso il lungo processo contro i tre attivisti coinvolti nelle manifestazioni nel giugno 2017 contro un politico israeliano alla Humboldt University di Berlino.
È finito con quella che Ronnie Barkan, uno dei tre di Humboldt, ha definito una vittoria.
Barkan, israeliano e Majed Abusalama, attivista palestinese, sono stati assolti dall’accusa di violazione di domicilio.
Secondo Barkan, il giudice voleva far cadere le accuse contro tutti e tre, ma il pubblico ministero ha insistito per procedere con l’accusa di violenza contro la terza imputata, l’attivista israeliana Stavit Sinai, per essere andata a sbattere contro la porta di un’aula dopo che era stata presa a pugni.
“Rivendichiamo di aver vinto perché Majed e Ronnie sono stati assolti con formula piena, mentre Stavit ha ricevuto il minimo della pena, probabilmente per salvare la faccia al pubblico ministero,” ha dichiarato Barkan.
“Durante tutto il processo abbiamo insistito nel fare dichiarazioni chiare che sottolineavano il nostro obbligo legale e morale di opporci ai delitti israeliani contro l’umanità.”
Sinai ha dichiarato che si rifiuterà di pagare la multa di 500 dollari che le è stata comminata.
Ali Abunimah è cofondatore di The Electronic Intifada, autore di The Battle for Justice in Palestine [La battaglia per la giustizia in Palestina], recentemente pubblicato da Haymarket Books, e di One Country: A Bold-Proposal to End the Israeli-Palestinian Impasse. [Un solo Paese: una proposta audace per porre fine all’empasse israelo-palestinese]
Le opinioni espresse in questo articolo sono solo mie.
(traduzione dall’inglese di Mirella Alessio)