Redazione di MEE
26 luglio 2023 – Middle East Monitor
Ieri la Knesset ha approvato l’ampliamento della discriminatoria legge riguardante i Comitati di ammissione consentendo a un numero maggiore di comunità esclusivamente ebraiche di selezionare candidati e respingere quanti sono giudicati inadatti. Lo scorso mese era stata presentata una proposta di legge per estendere la segregazione razziale in Israele tramite comitati discriminatori.
I Comitati di ammissione, introdotti nel 2011, sono presenti in centinaia di cittadine sorte su territori demaniali nel Naqab (Negev) e in Galilea. La legge concede ai comitati una quasi totale discrezionalità riguardante il consenso o il rifiuto che individui vivano nelle città sotto il loro controllo. I comitati includono un rappresentante dell’Agenzia ebraica o dell’Organizzazione sionista mondiale, enti quasi-governativi. In pratica vengono esclusi i candidati arabo-palestinesi.
La legge originaria che concedeva poteri ai Comitati di ammissione fu approvata per aggirare la decisione della Corte Suprema che vietava alle comunità israeliane la prassi razzista di vendere i terreni solo agli ebrei. Si applicava solo alle comunità con un massimo di 400 famiglie e solo nel Negev e in Galilea.
La disposizione di legge discriminatoria è stata approvata dalla Knesset con una maggioranza di 42 a 11. L’approvazione rimuove le restrizioni sul numero di città a cui è permesso avere i “Comitati di ammissione”. L’estensione geografica della nuova legge include, oltre a Naqab e Galilea, tutte le cittadine designate come Aree di Priorità Nazionale (NPAs). Si applicherà anche alle comunità con 400-700 famiglie.
Infine la legge stabilisce che dopo cinque anni dall’entrata in vigore, il ministero dell’economia potrà estenderla a comunità con oltre 700 famiglie.
Adalah, il centro legale [per i diritti della minoranza araba in Israele], ha evidenziato che durante il dibattito alla Knesset e negli accordi di coalizione i promotori e i sostenitori della proposta di legge hanno dichiarato inequivocabilmente il loro scopo chiaramente razzista. I parlamentari hanno persino invitato a partecipare al dibattito un rappresentante del servizio di sicurezza interna di Israele, lo Shin Bet (“Shabak”). Il funzionario israeliano ha sottolineato l’importanza di espandere le colonie esclusivamente ebraiche in Galilea in tema di sicurezza.
Adalah ha affermato: ’Nessuno sta cercando di nascondere lo scopo razzista della legge che mira a continuare e promuovere valori ancorati alla Legge dello Stato-Nazione Ebraico per insediare ed espandere colonie ebraiche. Ad ogni stadio della procedura legislativa, inclusa la presentazione di opinioni del personale dello Shin Bet, i parlamentari della Knesset hanno rimarcato la loro intenzione di promuovere gli stessi valori nazionalisti. Usando il termine ‘comunitario,’ intendono politiche di segregazione razziale e apartheid contro i cittadini palestinesi in Israele. Perciò Adalah presenterà un ricorso contro questa legge alla Corte Suprema.”
Prima della decisione del governo israeliano di ampliare i Comitati di ammissione, il ministro della Giustizia Yariv Levin ha spiegato che nominare giudici che capiscono che gli ebrei “non vogliono vivere con gli arabi” è uno dei motivi del controversa riforma giudiziaria.
(traduzione dall’inglese di Mirella Alessio)