La denuncia contro Israele presentata alla CIG dal Sud Africa può fermare la guerra a Gaza?

Una manifestazione di solidarietà con la Palestina in Sud Africa il 29 novembre 2023. Foto: Kim Ludbrook/EPA-EFE
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Shola Lawal

3 gennaio 2024 – Aljazeera

Il procedimento giudiziario chiesto dal Sud Africa potrebbe richiedere anni, ma potrebbe dare peso alle crescenti richieste internazionali a Israele di fermare la guerra.

La settimana scorsa il Sudafrica è diventato il primo Paese a intentare una causa contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) dellAia aumentando la pressione internazionale su Tel Aviv affinché cessi l’implacabile bombardamento mortale della Striscia di Gaza intrapreso il 7 ottobre 2023 e che ha ucciso più di 22.000 civili, di cui un numero notevole di minori.

Nella denuncia di 84 pagine che il Sudafrica ha presentato alla Corte il 29 dicembre sono riportate in modo dettagliato le prove della brutalità perpetrata a Gaza e viene chiesto alla Corte – lorganismo delle Nazioni Unite preposto alla risoluzione delle controversie tra Stati – di dichiarare urgentemente che Israele dal 7 ottobre ha violato i suoi obblighi ai sensi diritto internazionale.

Questa mossa è l’ultima di una lunga lista di azioni intraprese da Pretoria dall’inizio della guerra contro Gaza, tra cui la condanna forte e insistente degli attacchi israeliani a Gaza e in Cisgiordania, il richiamo dell’ambasciatore sudafricano da Israele, la denuncia delle sofferenze dei palestinesi alla Corte Penale Internazionale (CPI) e la richiesta di un incontro straordinario dei Paesi BRICS per deliberare sul conflitto. La CPI si occupa di casi di presunti crimini commessi da individui, non da Stati.

Ecco in breve i punti della denuncia alla CIG:

Quali sono le accuse del Sudafrica contro Israele?

Il Sudafrica accusa Israele di aver star commettendo un genocidio a Gaza, in violazione della Convenzione sul Genocidio del 1948 che definisce il genocidio come atti commessi con lintento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”.

Le azioni genocide elencate nella denuncia includono l’uccisione di un gran numero di palestinesi a Gaza, soprattutto minori; la distruzione delle loro case; la loro espulsione e sfollamento; oltre all’imposizione nella Striscia di un blocco su cibo, acqua e assistenza.

Inoltre includono la messa in atto di misure che impediscono le nascite palestinesi attraverso la distruzione dei servizi sanitari essenziali necessari per la sopravvivenza delle donne incinte e dei bambini.

Tutte queste azioni, si legge nella denuncia, sono intese a provocare la loro distruzione [dei palestinesi] come gruppo”.

Pretoria accusa inoltre Israele di non essere riuscito a prevenire e reprimere listigazione al genocidio, con specifico riferimento alle dichiarazioni di politici israeliani nel corso della guerra nel tentativo di giustificare le uccisioni e la distruzione a Gaza.

Il Sudafrica ha inoltre richiesto espressamente che la CIG si muova urgentemente per impedire a Israele di commettere ulteriori crimini nella Striscia, verosimilmente attraverso un’ingiunzione a Tel Aviv perché interrompa l’invasione. Tale richiesta avrà la priorità, ha affermato la CIG in una nota, ma non ha specificato una tempistica.

La documentazione del Sudafrica è particolarmente necessaria nel contesto della crescente disinformazione sulla guerra e per altri scopi di ampia portata, ha affermato Mai El-Sadany, avvocata per i diritti umani e direttrice del Tahrir Institute for Middle East Policy.

I procedimenti giuridici sono importanti per rallentare la normalizzazione di qualsiasi atrocità di massa commessa da Israele; mandano il messaggio che se un Paese commette delle atrocità di massa, come sta facendo Israele, deve aspettarsi di essere portato davanti a un tribunale internazionale, che i suoi precedenti siano valutati sulla base delle norme internazionali e che la sua reputazione sulla scena internazionale subisca un duro colpo,” dice.

Quali prove ha citato il Sudafrica?

Il Sudafrica sostiene che le dichiarazioni rilasciate da politici israeliani, incluso il primo ministro Benjamin Netanyahu, hanno dimostrato un intento genocida”.

Ad esempio, la denuncia cita il paragone fatto da Netanyahu tra i palestinesi e Amalek, una nazione biblica della cui distruzione Dio avrebbe incaricato gli israeliti. Il versetto biblico afferma: Ora va’ e colpisci Amalek… uccidi uomini, donne e bambini”.

Inoltre, nella sua dichiarazione del 26 dicembre, Netanyahu ha affermato che, nonostante la vasta distruzione di Gaza e luccisione di migliaia di persone, nei prossimi giorni intensificheremo i combattimenti, e questa sarà una lunga battaglia”.

Nella denuncia sono citate anche diverse altre dichiarazioni, comprese quelle in cui i funzionari israeliani hanno descritto il popolo di Gaza come una forza delle tenebre” e Israele come una forza della luce”.

Il Sudafrica aggiunge che la portata delle operazioni dellesercito israeliano, i suoi bombardamenti indiscriminati e le esecuzioni di civili, così come il blocco da parte di Israele su cibo, acqua, medicine, carburante, ripari e altra assistenza umanitaria”, sono la prova delle sue affermazioni. La denuncia sostiene che tali azioni hanno spinto la Striscia sullorlo della carestia”.

Oltre al genocidio, il Sudafrica sostiene che Israele sta commettendo

nella Striscia di Gaza altre violazioni del diritto internazionale, tra cui l’aver lanciato un’aggressione contro la cultura palestinese attraverso l’assalto a luoghi di religione, istruzione, arte, scienza, a monumenti storici, ospedali e luoghi dove vengono accolti i malati e i feriti”.

Sono già state presentate denunce simili?

SÌ. Secondo la Convenzione sul genocidio, gli Stati-nazione possono sporgere denuncia di genocidio contro altri Paesi, indipendentemente dal fatto che siano direttamente coinvolti o meno nel conflitto. Nel 2019, il Gambia, a nome dellOrganizzazione per la Cooperazione Islamica, ha presentato una petizione alla Corte contro il Myanmar per le sue atrocità contro il popolo Rohingya.

Israele e Sud Africa hanno entrambi aderito alla CIG, il che significa che le sue sentenze sono vincolanti per entrambi. Ma mentre la CIG ha più peso del Consiglio di Sicurezza dellONU, dove Israele è strettamente protetto dagli Stati Uniti, la Corte non ha potere esecutivo. In effetti, in alcuni casi gli ordini della CIG sono stati ignorati senza pesanti conseguenze.

Nel marzo 2022, ad esempio, un mese dopo che la Russia aveva invaso lUcraina, Kiev ha intentato una causa contro la Russia presso la Corte. In quel caso lUcraina ha anche chiesto alla CIG di stabilire misure di emergenza per fermare laggressione della Russia.

Infatti poco dopo la Corte ha ordinato a Mosca di sospendere le operazioni militari, affermando di essere profondamente preoccupata” per laggressione allUcraina. Tuttavia, più di un anno dopo, la guerra in Europa continua.

Cosa succederà dopo?

Martedì le autorità sudafricane hanno confermato che la CIG ha fissato un’udienza per l’11 e il 12 gennaio. “I nostri avvocati si stanno attualmente preparando per questo”, ha scritto su X, ex Twitter, Clayson Monyela, portavoce del Dipartimento per le Relazioni Internazionali e la Cooperazione del Sudafrica.

Ma i procedimenti possono richiedere tempo, anche anni. La Corte, ad esempio, sta ancora deliberando sul caso del Gambia contro il Myanmar del 2019. Su quel caso ci sono state udienze probatorie, lultima nellottobre 2023, quando la Corte ha chiesto al Gambia di rispondere alle controargomentazioni del Myanmar.

Nella sua presentazione di dicembre il Sudafrica ha richiesto preventivamente una procedura accelerata. La sua richiesta di un ordine di emergenza da parte della CIG potrebbe produrre risultati abbastanza rapidi – nel giro di poche settimane – come è accaduto nel caso dellUcraina.

Rispondendo alla denuncia, il Ministero degli Affari Esteri israeliano ha negato con veemenza le accuse di genocidio e ha descritto le accuse di Pretoria come una diffamazione razziale” e una strumentalizzazione spregevole e arrogante” della Corte. Una dichiarazione del ministero ha inoltre accusato il Sudafrica di essere criminalmente complice” degli attacchi di Hamas.

Martedì il portavoce Eylon Levy ha confermato che Tel Aviv si difenderà all’udienza dell’Aia. Assicuriamo ai leader del Sud Africa che la storia li giudicherà e li giudicherà senza pietà”, ha detto Levy ai giornalisti.

Sarang Shidore, direttore del centro di ricerca Quincy Institute con sede a Washington, ha affermato che questa posizione potrebbe significare che Tel Aviv sta prendendo la denuncia come una seria sfida alle sue politiche a Gaza.

Mentre qualsiasi decisione della CIG potrebbe avere poca influenza sulla guerra in sé, una sentenza a favore del Sudafrica e dei palestinesi eserciterebbe una pressione significativa sul sostenitore numero uno e di fatto arsenale di Israele: il governo degli Stati Uniti.

Lamministrazione Biden è sempre più vulnerabile nei confronti degli oppositori interni della guerra e delle accuse internazionali di doppi standard”, ha detto Shidore, alludendo alla netta differenza tra la posizione degli Stati Uniti sulla guerra Russia-Ucraina e quella sulla guerra di Gaza. Tuttavia, una sentenza contro Israele potrebbe avere implicazioni sulla posizione degli Stati Uniti”, ha affermato, aggiungendo: La mia sensazione è che lamministrazione Biden e alcuni importanti alleati europei sosterranno fortemente Israele alla CIG”. Ma vedremo come sarà formulato nella pratica questo sostegno”.

(traduzione dall’inglese di Aldo Lotta)