Le autorità di Gaza affermano che sono state trovate pillole di oppioidi negli aiuti alimentari forniti dagli Stati Uniti.

Una folla di palestinesi si accalca presso un sito di distribuzione del cibo della GHF vicino al campo di Nuseirat il 25 giugno 2025 . Foto: Eyad Baba/AFP
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Shradda Joshi

27 giugno 2025 MiddleEastEye

La Gaza Humanitarian Foundation, l’ente israelo-statunitense che distribuisce gli aiuti umanitari a Gazai, è stata ampiamente condannata per possibile complicità in crimini di guerra.

Venerdì l’Ufficio Stampa del governo di Gaza ha denunciato la presenza di pillole di ossicodone che sarebbero state trovate nei sacchi di farina distribuiti dai centri di aiuto “israelo-statunitensi”.

“Finora abbiamo quattro testimonianze documentate di cittadini che hanno trovato queste pillole all’interno dei sacchi di farina”, si afferma in un comunicato, segnalando la “possibilità che alcune di queste sostanze stupefacenti siano state deliberatamente macinate o disciolte nella farina stessa”.

L’ossicodone è un oppioide indicato per il trattamento del dolore acuto e cronico, spesso prescritto ai pazienti oncologici.

Il farmaco crea una forte dipendenza e può avere effetti potenzialmente letali, tra cui complicazioni respiratorie e allucinazioni.

La dichiarazione dell’Ufficio Stampa arriva dopo che diversi post sui social media hanno condiviso immagini di pillole presumibilmente rinvenute in sacchi di farina a Gaza.

Il farmacista palestinese Omar Hamad ha definito le pillole scoperte come “la forma più spregevole di genocidio”.

Anche Khalil Mazen Abu Nada, un medico palestinese di Gaza, ha pubblicato su Facebook un post sulla droga descrivendola come un “mezzo per cancellare la nostra consapevolezza sociale”.

L’Ufficio Stampa del governo di Gaza ha dichiarato di ritenere Israele “pienamente responsabile di questo crimine atroce di diffusione della dipendenza e di distruzione del tessuto sociale palestinese dall’interno”.

L’ufficio ha anche denunciato lo “sfruttamento del blocco di Gaza da parte dell’esercito israeliano per contrabbandare queste sostanze come ‘aiuto e assistenza'”, e ha definito i centri di assistenza gestiti da Israele e Stati Uniti delle “trappole mortali”.

La Gaza Humanitarian Foundation (GHF), la controversa organizzazione israelo-americana che gestisce i punti di assistenza a Gaza, è stata ampiamente condannata dalle organizzazioni per i diritti umani per la sua mancanza di trasparenza e responsabilità.

Mercoledì 15 le associazioni per i diritti umani e legali hanno chiesto la sospensione dell’incarico a GHF per via del suo ruolo nello scalzare le organizzazioni umanitarie internazionali e favorire lo “sfollamento forzato” dei palestinesi a Gaza, ciò che potrebbe costituire complicità in “crimini di diritto internazionale, inclusi crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio”.

Le autorità sanitarie di Gaza hanno riferito che nell’ultimo mese di attività del GHF almeno 516 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane nei pressi dei siti di distribuzione aiuti.

Venerdì il quotidiano israeliano Haaretz ha riportato la notizia che dei soldati israeliani hanno ammesso di aver sparato e ucciso direttamente palestinesi disarmati nei siti di distribuzione aiuti gestiti dal GHF.

Middle East Eye ha richiesto un commento al GHF.

(traduzione dall’inglese di Luciana Galliano)