Studente a Jenin ucciso dall’esercito israeliano mentre andava a scuola

Il funerale di Mahmoud Saadi ucciso a 17 anni mentre si recava a scuola Foto: ODAY DAIBES/APA IMAGES
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Mariam Barghuti

22 Novembre 2022 – Mondoweiss

Mahmoud Al-Saadi era all’ultimo anno di liceo e suo padre ha lavorato tutta la vita per garantire un’istruzione a suo figlio. Israele ha ucciso la luce degli occhi di suo padre.

Lunedì 21 novembre le forze israeliane hanno ucciso uno studente liceale palestinese del campo profughi di Jenin e ne hanno feriti altri tre durante un’operazione militare nella città di Jenin, 98 km a nord-ovest di Gerusalemme.

Mahmoud Al-Saadi, 17 anni, si stava recando alla Farhat Shihad Boys’ School di Jenin quando le forze israeliane gli hanno sparato all’addome. Quasi un’ora dopo, Al-Saadi è morto per le ferite riportate all’ospedale pubblico Ibn Sina. Suo padre lo ha identificato in ospedale prima di seppellirlo.

La morte viene a bussare

Poco prima delle 8:00, una forza composta da militari israeliani, polizia di frontiera e Shin Bet (intelligence interna) ha invaso Jenin e si è diretta verso l’abitazione di Rateb Al-Bali, ricercato per presunto coinvolgimento in scontri armati contro obiettivi militari israeliani.

Arrenditi, sappiamo che sei qui. È meglio che tu ti arrenda, prima che ti rovesci la casa sulla testa e su tutti quelli che ci sono dentro”, si è sentito un soldato israeliano minacciare attraverso un altoparlante. “Ti avverto! Esci!”

“Sappiamo che sei a casa e tutti sono a casa con te”, la voce del soldato poteva essere ascoltata da tutti nel quartiere. “Vieni fuori e arrenditi prima che ti abbattiamo la casa addosso.”

Ferito e preoccupato per l’incolumità della sua famiglia, Al-Bali si è arreso.

La casa di Rateb è vicino alla scuola di Al-Saadi. L’operazione di ricerca e arresto, pianificata da alcune delle unità operative speciali più di élite di Israele, è stata programmata durante l’orario scolastico di un giorno di scuola, mentre c’erano i ragazzi.

Uccidere la luce degli occhi un padre

Riguardo all’assassinio di Mahmoud Al-Saadi, XX ha dichiarato, chiedendo l’anonimato, a Mondoweiss: “I suoi amici pensavano che stesse scherzando quando ha urlato che gli avevano sparato”. I compagni di classe di Al-Saadi, che hanno scambiato la supplica dell’amico per una ferita leggera, hanno dovuto schivare i proiettili dell’esercito israeliano e garantire l’evacuazione del loro coetaneo ferito.

I giornalisti locali hanno confermato a Mondoweiss che Al-Saadi è stato trasferito, mentre sanguinava dall’addome, in un’auto privata poiché era improbabile che le ambulanze lo raggiungessero in tempo.

Poco dopo la sua sepoltura, un parente di Al-Saadi ha dichiarato in un’intervista che il padre di Mahmoud aveva lavorato tutta la vita “per fornire [a Mahmoud] un futuro dignitoso e un’istruzione”.

“L’occupazione ha ucciso questo sogno”, ha detto prima di scoppiare in lacrime.

Un cuore abbastanza grande da abbracciare tutto il campo

Secondo il Ministero della Salute palestinese più di 202 palestinesi sono stati uccisi dall’inizio dell’anno. Molti dei martiri sono stati uccisi durante le incursioni offensive dei militari israeliane nelle città e nei paesi palestinesi intese a reprimere la resistenza armata palestinese contro la continua invasione dei coloni.

Agli scolari e ai giovani palestinesi non sono state risparmiate le violenze della continua offensiva militare di Israele. Molte delle uccisioni di quest’anno sono state di minori, molti dei quali uccisi nel corso delle frequenti incursioni di ricerca e arresto dell’esercito israeliano.

Ben 33 bambini sono stati uccisi durante l’offensiva militare israeliana di quest’anno, l’Operazione Break the Wave (spezzare l’onda). Proprio la scorsa settimana i soldati israeliani hanno crivellato di proiettili un’auto quando questa si è avvicinata inconsapevolmente a un’operazione di ricerca e arresto simile a Betunia, uccidendo la quattordicenne Fulla Masalma all’interno dell’auto.

Al-Saadi faceva parte del Jenin Freedom Theatre, che ha rilasciato una dichiarazione per piangere la morte di Al-Saadi.

“Un formatore esperto e appassionato del nostro programma per bambini e giovani, ha portato il suo carattere unico in questo lavoro”, si legge nella dichiarazione. “Mahmoud aveva un futuro promettente davanti a sé, ed eravamo entusiasti di vedere dove lo avrebbe portato il suo lavoro in teatro”.

Anche Ranin Odeh, che aveva formato Al-Saadi al Freedom Theatre, ha scritto una commemorazione del giovane ucciso.

“Il tuo cuore era abbastanza grande da abbracciare l’intero campo, le sue strade e le sue case”, si legge nella lettera. “Penso a te che sali sul palco e ti unisci ai workshop per divertirti e recitare. Questo è ciò che mi fa più male, che il ragazzo dal cuore d’oro se ne sia andato. Credimi, la notizia del tuo martirio ferisce il mio corpo e mi fa piangere».

(traduzione dall’Inglese di Giuseppe Ponsetti)